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«Oltre 2'600 incarti, ma poco più di 600 portano a un decreto d'accusa»

"Infrazioni bagatellari" sui mezzi pubblici, per Quadranti le competenze affidate al Ministero pubblico sono un «impiego sproporzionato di risorse».
TiPress
«Oltre 2'600 incarti, ma poco più di 600 portano a un decreto d'accusa»
"Infrazioni bagatellari" sui mezzi pubblici, per Quadranti le competenze affidate al Ministero pubblico sono un «impiego sproporzionato di risorse».

BELLINZONA - Una multa per non aver pagato il biglietto non può essere onere della Magistratura. Ne è convinto il deputato liberale radicale Matteo Quadranti, che ha presentato al Consiglio di Stato una mozione per riorganizzare la gestione delle infrazioni bagatellari nel trasporto pubblico.

Oggi la competenza è del Ministero pubblico, ma il sistema – secondo Quadranti – si è rivelato inefficiente. Nel 2024 sono stati aperti 2’651 incarti, di cui solo 612 si sono conclusi con un decreto d’accusa, mentre oltre 2’000 sono stati abbandonati dopo il pagamento della sovrattassa. «È un impiego sproporzionato delle risorse del Ministero pubblico per casi che non producono effetti penali», osserva il deputato.

La Legge federale sul trasporto di viaggiatori (art. 60), fa notare Quadranti, consente ai Cantoni di scegliere l’autorità competente. Il deputato PLR propone quindi di trasferire la gestione di queste infrazioni a un’autorità amministrativa, come già avviene per le multe disciplinari nel traffico stradale.

La mozione invita il Consiglio di Stato a valutare l’attribuzione del compito a una struttura esistente – ad esempio la Sezione della circolazione – per garantire procedure più rapide, proporzionate e meno onerose.

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