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CANTONEDisastro di Lesbo: «Ospitiamo noi alcuni rifugiati»

10.09.20 - 12:38
L'MPS e il PS hanno presentato diverse richieste a Cantone e Comuni per chiedere di agire e seguire l'esempio di Berna.
Keystone
Disastro di Lesbo: «Ospitiamo noi alcuni rifugiati»
L'MPS e il PS hanno presentato diverse richieste a Cantone e Comuni per chiedere di agire e seguire l'esempio di Berna.
Il Cantone dovrebbe dare la propria disponibilità ad accogliere 50 profughi, la città di Bellinzona 20.

BELLINZONA - Nella notte dell’8 settembre un vasto incendio ha raso al suolo il campo profughi sull’isola di Lesbo in Grecia. Un campo nel quale hanno finora vissuto più di 13’000 persone. La città di Berna ha subito dichiarato la propria disponibilità ad ospitare una ventina di queste persone.

«Un’offerta che certo non risolverà il problema delle politiche migratorie europee che scaricano sui paesi del Mediteranno la gestione dei flussi migratori e che, fondamentalmente, è all’origine di questa situazione. Ma che certamente rappresenta un gesto concreto di solidarietà e accoglienza», rileva l'MPS. Per questo motivo, seguendo l’esempio della città di Berna, ha deciso di presentare due interpellanze - una comunale, a Bellinzona, e una cantonale - per chiedere di agire e mettersi a disposizione per offrire ospitalità ad alcuni di questi rifugiati.

Il Consiglio di Stato dovrebbe segnalare alla Confederazione la propria disponibilità ad accogliere 50 di questi rifugiati, mentre l'esecutivo bellinzonese a ospitarne una ventina in strutture pubbliche comunali. Inoltre dovrebbero farsi portavoce affinché la Confederazione e gli altri cantoni (rispettivamente gli altri comuni) si attivino per offrire accoglienza straordinaria a questi profughi.

Anche il PS si mobilita - Anche il Partito Socialista Ticino ha presentato un’interrogazione a livello cantonale (primo firmatario Carlo Lepori) e nei principali comuni (Lisa Boscolo a Bellinzona, Carlo Zoppi a Lugano e Fabrizio Sirica a Locarno) chiedendo alle autorità se intendono dichiararsi pronti ad accogliere «un numero importante» di profughi, specialmente famiglie con bambine e bambini, giovani non accompagnati e malati. 

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