Lo chiede una mozione urgente PPD firmata dai deputati Lorenzo Jelmini e Sara Imelli
BELLINZONA - Le misure a sostegno dei settori economici in difficoltà a causa dell'emergenza Covid-19 non mancano. Tra queste si conta il lavoro ridotto, a cui però determinate categorie professionali non hanno accesso. Si tratta in particolare di donne che lavorano presso famiglie o privati per svolgere compiti di pulizia, babysitting o che si occupano del governo della casa. E si parla anche di mamme diurne e degli operatori di mense scolastiche e doposcuola.
Da qui una mozione urgente del PPD firmata dai deputati Lorenzo Jelmini e Sara Imelli che chiede al Governo ticinese d'intervenire presso il Consiglio federale a sostegno della richiesta presentata dal sindacato OCST alla SECO «per permettere anche a queste lavoratrici e questi lavoratori di ottenere le indennità per lavoro ridotto».
Per quanto riguarda chi svolge attività domestiche, i deputati sottolineano che nella maggior parte dei casi queste lavoratrici sono occupate presso più famiglie, quindi con più datori di lavoro. Pertanto non vengono assicurate per il secondo pilastro o per la malattia. E in questo periodo «finiscono per perdere completamente e improvvisamente il salario per un motivo che non dipende da loro, ma da un intervento a protezione della salute pubblica».
Il sindacato OCST ha già inoltrato una richiesta alla SECO che tuttavia per ora si è limitata a ribadire l’impossibilità per queste categorie professionali ad accedere al lavoro ridotto.