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BIASCAChiude l'Intervalves: «E il Cantone cosa fa?»

20.02.20 - 10:45
Dieci deputati socialisti in Gran Consiglio sono preoccupati per la continua perdita di posti di lavoro nelle Tre Valli
Tipress (archivio)
Altri 25 impieghi qualificati che se ne vanno dalla regione.
Altri 25 impieghi qualificati che se ne vanno dalla regione.
Chiude l'Intervalves: «E il Cantone cosa fa?»
Dieci deputati socialisti in Gran Consiglio sono preoccupati per la continua perdita di posti di lavoro nelle Tre Valli

BIASCA - Entro la prossima estate l’Intervalves di Biasca chiuderà i battenti, lasciando a casa 25 dipendenti.  Interessati dal provvedimento, sono «padri e madri, quasi tutti residenti nella regione delle Tre Valli». Una regione che «subisce un’altra botta» e che è sempre più confrontata alla penuria di posti di lavoro qualificati dopo i 22 licenziamenti alla Elcotherm e i 14 alla Imerys di Bodio avvenuti nel 2018.

A preoccupare i membri* della deputazione socialista in Gran Consiglio - che sul tema hanno redatto un'interpellanza - è l'immobilismo del Cantone riguardo a una situazione che ormai si trascinava da tempo. «Secondo quanto riferito dalla stampa la Intervalves dal 2013 non ha mai raggiunto un bilancio positivo e la perdita progressiva supera ora i quattro milioni di franchi. Dopo un 2019 particolarmente negativo con la perdita più alta nella storia della società, la chiusura sembra essere purtroppo inevitabile».

I dieci interpellanti - esprimendo la propria «solidarietà e vicinanza ai dipendenti toccati e alle loro famiglie» - chiedono come intenda agire il Consiglio di Stato «per prevenire ulteriori perdite di posti di lavoro» e «per promuoverne la creazione di altri ad alto valore aggiunto nelle Tre Valli». Infine i deputati domandano «quali altre forme di sostegno ritienga ipotizzabili il Consiglio di Stato per non disperdere il know-how di simili dipendenti e ridurre il rischio che debbano lasciare la regione per reperire nuova occupazione».

 * I firmatari dell'interpellanza - Gina La Mantia, Nicola Corti, Simona Buri, Tatiana Lurati, Fabrizio Garbani Nerini, Anna Biscossa, Carlo Lepori, Daniela Pugno Ghirlanda, Laura Riget, Henrik Bang.

 

 

 

 

 

 

 

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COMMENTI
 

F/A-18 4 anni fa su tio
Stefano Modenini ha dichiarato alla tv che tantissime aziende non possono sopportare un cambio Franco euro sotto all’1,10, ebbene noi siamo arrivati a 1,08, le coneguenze sono delocalizzazione, perdita di migliaia di posti di lavoro ed ulteriore pressione sui salari perché è chiaro che le perdite sul cambio vanno compensate con riduzioni salariali quindi ancora più frontalieri, ancora più disoccupazione e povertà. L’alternativa appunto è la chiusura. Alcuni l’altro giorno mi criticavano sul fatto che l’economia nostra ha bisogno di una continua crescita, l’alternativa è la decrescita che si sta piano piano avverando con tutte le conseguenze del caso, milioni di disoccupati in ogni settore. In Europa siamo 600’000 milioni? 350’000 sono quelli che hanno un lavoro? Il lavoro cala e decresce del 5%? Vorrà dire che avremo 17 milioni di disoccupati, così i fautori della decrescita saranno finalmente soddisfatti.

vulpus 4 anni fa su tio
Bisognava pensarci quando su trattava di scegliere l'ubicazione della nuova officina FFS: a Castione è fine a sè stessa, all'imbocco della Leventina avrebbe sicuramente potuto attirare altre indistrie legate alla ferrovia. Ma tantè...

Zico 4 anni fa su tio
Cari interpellanti, la ritirate voi e continuate la produzione. cosa deve fare il cantone?

GIGETTO 4 anni fa su tio
Il solito titolo che lascia il tempo che trova.....cosa pretendete che possa fare il cantone per questa azienda che chiude? Nulla o pressoché nulla! Poi non è la prima azienda a chiudere in Ticino non facciamo finta di sorprenderci......70'000 (circa) frontalieri in TI, 8'000 in assistenza e 6'000 in disoccupazione....sono forse questi i numeri che devono preoccuparvi gente!!!!!!!

curzio 4 anni fa su tio
L'IRE ha detto che il Ticino è competitivo! Si certo, bella competizione: vince chi finisce in disoccupazione o in assistenza per ultimo!

4cerchi 4 anni fa su tio
Non sono i primi a perdere il posto. Vai in disoccupazione visto che si pagano i contributi.... Poi quando è finita arrivan i sindacati a rapezzare con la lingua. Ahahahah sfigati

Bibo 4 anni fa su tio
E cosa dovrebbe fare? è un'azienda privata... Se loro hanno sempre tutte le soluzioni pronte e adeguate, mi domando perché non fondano aziende che danno lavoro a millemila persone con salari da 8000.- al mese per tutti quanti...

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a Bibo
Concordo totalmente su ogni punto, se l'ente statale si mette a fare azienda in tutti i settori non può che far danni. (quelle che già possiede in maggioranza non mi pare che eccedano in qualità).

ugobos 4 anni fa su tio
ma se hanno tirato su le firme per chiudere l aeroporto? é chiaro che le ditte in ticino hanno i giorni contati.

Bandito976 4 anni fa su tio
E il cantone cosa fa’? Se lo gratta!
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