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CANTONELünen, sulla partecipazione di AET anche un’interpellanza

05.02.20 - 14:17
Sono quattro le domande poste al Governo dal gruppo Mps-Pop-Indipendenti con l'obiettivo di «fare chiarezza»
Keystone - foto d'archivio
Lünen, sulla partecipazione di AET anche un’interpellanza
Sono quattro le domande poste al Governo dal gruppo Mps-Pop-Indipendenti con l'obiettivo di «fare chiarezza»

BELLINZONA - Dopo la mozione e il lancio della petizione per chiedere al Cantone di vendere la sua partecipazione nella centrale a carbone di Lünen, in Germania, il gruppo Mps-Pop-Indipendenti ha inoltrato al Consiglio di Stato un’interpellanza.

Sono quattro le domande poste al Governo. L’obiettivo è «fare chiarezza». «Nell’opinione pubblica - scrive l’Mps - cresce l’idea che il tempo (quello che governo e AET chiamano il “lungo termine”) sia diventato, nell’ambito della discussione climatica, un aspetto decisivo. Oggi non è più accettabile una prospettiva di “lungo termine” che significa, oltre alla continuazione di un investimento fallimentare, la continuazione di una politica di inquinamento da combustibili fossili».

Le domande:

1. Quali sono le prospettive della partecipazione di AET alla centrale di Lünen alla luce del recente annuncio del governo tedesco di voler chiudere tutte le centrali a carbone entro la metà degli anni 2038?

2. Il governo è sempre dell’opinione che un investimento in un’energia fossile come il carbone possa continuare ad essere considerato, da un punto di vista della politica ambientale, un investimento “a lungo termine”?

3. L’investimento iniziale di 35 milioni è già stato ridotto a 15 milioni nel bilancio di AET un paio di anni fa prendendo atto dell’evoluzione della situazione di quell’investimento. Né, ci pare di capire da tutto quanto abbiamo potuto leggere, AET sembra aver attenuato le perdite che derivano dal fatto che l’energia proveniente da Lünen è più cara rispetto ai prezzi di mercato praticati da noi. Che comporta ulteriori perdite finanziarie per AET. Qual è oggi, dal punto di vista patrimoniale e del conto di gestione, la reale situazione dell’investimento di AET a Lünen: molti in Ticino se lo chiedono e chiedono risposte chiare dal governo e da AET

4. Se le cose dovessero essere confermate come ipotizziamo nella domanda precedente appare evidente che la possibilità che AET possa in qualche beneficiare positivamente del suo investimento “a lungo termine” non esistono. Non vi sarebbero quindi, oltre alle ragioni ambientali per noi preminenti e urgenti, nemmeno ragioni di tipo finanziario per continuare questo assurdo investimento. Quale è l’opinione del governo a questo proposito? Coincide con quella del CdA di AET? E se così non fosse, come pensa il governo di far coincidere l’interesse aziendale di AET con quelli ambientali e economici dei cittadini e della cittadine di questo Cantone che, per finire, sono i proprietari di AET?

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COMMENTI
 

Nmemo 4 anni fa su tio
Lünen, più chiaro c’è solo la valutazione della geniale proposta scaturita e concretizzata ai tempi del binomio Paolo Rossi (ex compagno PSA), direttore e da Mauro Dell’Ambrogio (PLRT), presidente del CdA! La centrale di Lünen continuerà con la produzione, ossia a immettere lo stesso quantitativo di CO2 indipendentemente dalle quote di AET. Il regime delle immissioni cambierà quando lo decreterà il Governo tedesco. La proposta Pronzini e compagni non regge sotto il profilo del pretesto di una riduzione delle immissioni globali di CO2. Di recente e contemporaneamente alle roboanti decisioni di uscita dal carbone (e dal nucleare) nel 2038 (?!), le autorità tedesche hanno autorizzato l’esercizio della nuova centrale a carbone Kohlekraftwerk Datteln 4. Il MPS ticinese si sente “ombelico del mondo” e pensa di gestire la stanza dei bottoni del clima del pianeta.
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