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LUGANOCampana ritorna al PPD: «Credo ancora nei nostri valori e non mollo»

27.01.20 - 07:00
L'ex responsabile della comunicazione e membro dell'Ufficio Presidenziale luganese si candida per le Comunali
Luca Campana
Campana ritorna al PPD: «Credo ancora nei nostri valori e non mollo»
L'ex responsabile della comunicazione e membro dell'Ufficio Presidenziale luganese si candida per le Comunali

LUGANO - Alcuni davano ormai per certo il suo passaggio nel neonato Movimento Ticino e Lavoro (MTL) di Giovanni Albertini o nella Lega dei Ticinesi. E invece l'ex responsabile della comunicazione e membro dell'Ufficio Presidenziale del PPD Lugano Luca Campana ha deciso di ritornare in sezione, candidandosi per le Comunali di Lugano.

Una scelta «coraggiosa», secondo Campana: «Sarebbe sicuramente stato più facile mollare e fare tabula rasa di tutto, i proponenti di altre compagini non mancavano di sicuro. Ma cosa ne sarebbe stato di tutto il lavoro svolto in questi mesi dai miei colleghi di partito e a cui ho sempre dato significato e importanza? E del gruppo dei giovani da me mobilitati nel nuovo gruppo comunicazione? Avrebbero sicuramente capito ma sarebbe stato triste deluderli, per cui, resto e combatto per cambiare le cose dall'interno», ha commentato.

Nell'ultima settimana Campana ha potuto meditare sul suo ruolo all'interno della sezione. La decisione di continuare con il PPD «non è stata facile», dopo aver sbattuto la porta «un po' a caldo» per problematiche interne (che hanno avuto quale epilogo l'estromissione di Sara Giovanna Beretta Piccoli).

«Ho deciso di tornare perché credo ancora nei valori del gruppo, di partito e perché vorrei instillare il più possibile anche solo un qualche germe di socialità e vicinanza al cittadino. Il mio recente percorso con la Commissione di quartiere mi ha fatto capire ciò che conta veramente sia a livello umano, che istituzionale. Ed è sicuramente la determinazione personale e il duro lavoro per amore della cosa pubblica a fare la differenza per il bene comune, non sicuramente le lotte di potere o di famiglia», conclude Campana.

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