De Rosa davanti al Gran Consiglio risponde alla richiesta sollevata questa estate, quando i giorni di canicola hanno messo a dura prova gli asilanti
BELLINZONA - «Non è prevista la chiusura, ma si continua a cercare soluzioni logistiche alternative». Raffaele De Rosa ha risposto chiaramente alla richiesta dell'Mps sulla chiusura del bunker di Camorino, inoltrata quest'estate quando nei giorni di canicola la situazione per gli ospiti era diventata insopportabile, tanto da iniziare uno sciopero della fame in segno di protesta.
Per De Rosa «la situazione è idonea» a Camorino: «le persone alloggiate dormono all’interno della struttura della protezione civile e durante il giorno occupano la casa adiacente. La struttura viene pulita una volta alla settimana da un inserviente e giornalmente dagli ospiti. Settimanalmente possono anche lavare i vestiti».
«Il riassetto del settore dell’asilo avviato dal Consiglio di Stato prevede un potenziamento della capacità fino a 600-700 posti per rispondere alla domanda di alloggio dei richiedenti l’asilo», ha aggiunto il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità.
Il potenziale migratorio rimane ancora oggi elevato, seppure la situazione ora sembra di tregua. Attualmente abbiamo a disposizione 420 posti, «c'è quindi la necessità di trovare nuove strutture per garantire un alloggio adeguato ai richiedenti». Per questi motivi non è al momento prevista la chiusura. Ma «si continua a cercare soluzioni logistiche alternative».
De Rosa ha inoltre precisato che nel futuro è in progetto «un nuovo centro più grande» a Camorino, che dovrà però sostituire anche quello di Paradiso. Più grande e che inglobi anche l'attuale bunker.