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CANTONECercasi un piano per la "Frontalierexit"

17.01.20 - 08:41
Il Cantone ha commissionato un'indagine all'università di Lucerna, sulle conseguenze di un'uscita unilaterale dall'accordo del 1974. Franscella: «Dobbiamo usare il pugno duro»
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Cercasi un piano per la "Frontalierexit"
Il Cantone ha commissionato un'indagine all'università di Lucerna, sulle conseguenze di un'uscita unilaterale dall'accordo del 1974. Franscella: «Dobbiamo usare il pugno duro»

BELLINZONA - Cercasi un piano B sull'accordo fiscale sui frontalieri. In caso di una "Frontalierexit" unilaterale, il Cantone vuole capire le possibili conseguenze, finanziarie e giuridiche. 

Per questo - ha riferito ieri la RSI - il Dipartimento delle finanze ha commissionato uno studio all'università di Lucerna. L'accordo sulla fiscalità dei frontalieri del 1974, infatti, è politicamente scaduto ma giuridicamente ancora in vigore. Una nuova convenzione, sottoscritta in via preventiva dall'Italia nel 2015, è ancora in attesa di essere ratificata da Roma. 

«È una mossa opportuna, in un momento in cui occorre forzare un po' la mano» commenta il presidente del Granconsiglio Claudio Franscella, che proprio ieri si è recato a Roma per incontrare i colleghi italiani e sensibilizzarli sul tema. «Cinque anni di attesa sono tanti, stiamo cercando di far capire alla controparte italiana che l'ipotesi di un'uscita unilaterale è concreta». 

La tattica del "pugno duro" è rischiosa però. L'esempio della Brexit insegna. «In ogni caso è importante conoscere prima le conseguenze a cui si va incontro, visti gli interessi economici in ballo. Attendiamo con interesse l'esito di questa indagine». 

L'opzione della disdetta forzosa dell'accordo, finora, è stata sempre respinta da Berna. Proprio per timore delle «conseguenze negative sulla doppia imposizione e sull'economia, in particolare quella ticinese». Bellinzona non demorde, ma ha poca voce in capitolo: il Consiglio federale - cui spetta la decisione finale - ha risposto picche a diversi atti parlamentari della deputazione ticinese. I professori universitari saranno più ascoltati? 

 

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