Interrogazione del Partito comunista al Governo: «Si ha intenzione di gestire in proprio gli impianti idroelettrici o si vogliono distribuire nuove concessioni ad aziende elettriche private?»
BELLINZONA - Lo sfruttamento della forza idrica rappresenta quasi il 60% della produzione nazionale di energia. Con la dismissione delle centrali nucleari, poi, l’importanza di questa fonte energetica pulita non potrà che aumentare, assumendo quindi una valenza ancor più strategica per il fabbisogno del Paese.
In Ticino le più importanti concessioni idroelettriche scadranno nel 2035. Tuttavia, rilevano i due granconsiglieri del Partito comunista Massimiliano Ay e Lea Ferrari, «già in tempi a noi molto più vicini occorrerà prefigurare una strategia concreta che permetta al Cantone di tornare effettivamente proprietario degli impianti idroelettrici».
Per questo, Ay e Ferrari hanno presentato un'interrogazione al Consiglio di Stato sul tema. Ecco le domande sottoposte all'attenzione dell'esecutivo cantonale: