Pier Mellini ha inoltrato una mozione, chiedendo di diminuire la tassa per i padroni
LOCARNO - I possessori di cani, residenti a Locarno, devono pagare una tassa di 100 franchi, vale a dire il massimo consentito dalla legge. Una cifra che Pier Mellini non digerisce, soprattutto se relazionata con quelle applicate dai comuni limitrofi. Ed è per questo che ha deciso di inoltrare una mozione. La maggior parte dei 115 comuni ticinesi infatti applica una tassa compresa fra i 50 e i 75 franchi, e solo 15 richiedono il massimo importo consentito.
La tassa percepita serve a coprire le spese di raccolta (sacchetti) e smaltimento degli escrementi. «Può venir quindi spontaneo chiedersi se i cani di Locarno sono più prodighi nell’espletamento dei loro bisogni fisiologici rispetto a quelli di altri comuni, visto l’applicazione di una tassa decisamente più alta» si legge nel testo della mozione.
Pier Mellini snocciola anche alcuni dati: «In generale, negli dieci ultimi anni, le entrate fiscali generate dai detentori di cani in Svizzera hanno avuto un incremento del 52%, contro un aumento della popolazione canina del 12%: infatti nel 2017 Cantoni e Comuni hanno incassato 50.5 milioni di franchi, mentre 10 anni prima l’imposta sui cani aveva fruttato 33.2 milioni. Lo Stato (Cantoni e Comuni) hanno trovato una gallina dalle uova d’oro. In Ticino vengono riscossi contributi di oltre 2 milioni di franchi. E a Locarno a Consuntivo 2018 si è registrata un’entrata relativa alla tassa sui cani di 38’037 franchi».
Per Mellini, e cofirmatari, sono dell’opinione che il cittadino domiciliato a Locarno non debba subire questa disparità di trattamento. Pertanto chiedono di diminuire la tassa a 75 franchi (50 per i beneficiari di rendita AVS).
Cofirmatari: Fabrizio Sirica, Paolo Tremante, Damiano Selcioni, Rosanna Camponovo.