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CANTONE«Abbiamo bisogno di almeno 3mila firme a referendum»

20.12.19 - 15:07
L'appello dei Verdi riguardo la raccolta firme contro il credito per l’aeroporto e contro la riforma fiscale: «C'è tempo entro fine dicembre»
tipress (archivio)
«Abbiamo bisogno di almeno 3mila firme a referendum»
L'appello dei Verdi riguardo la raccolta firme contro il credito per l’aeroporto e contro la riforma fiscale: «C'è tempo entro fine dicembre»

LUGANO - È un appello rivolto a tutta la popolazione ticinese, quello lanciato dai rispettivi comitati dei referendum attualmente in corso: quello contro il credito di ricapitalizzazione dell’Aeroporto di Lugano Agno e quello contro l’applicazione della riforma fiscale. «Abbiamo bisogno di firme e dell’aiuto di tutti per poter evitare lo spreco di più di 15 milioni di soldi pubblici in un aeroporto senza futuro, e contro i regali fiscali alle aziende senza coscienza ambientale o sociale», sottolineano oggi i promotori in una nota stampa inoltrata a tutti i fuochi.

«L’appello - si prosegue - è stato diramato affinché tutte le persone che ritengono importanti questi due importanti temi, si attivino, oggi, per raccogliere firme al più presto e inviarle al più presto a Verdi del Ticino, CP 1636, 6500 Bellinzona. Entro fine dicembre, per garantire la vidimazione delle firme, devono rientrare almeno 3000 firme a referendum. Ogni firma conta e anche i formulari incompleti sono validi».

Qui di seguito le motivazioni di queste raccolte firme:

Credito per Lugano Airport - "Il referendum contro il credito per l’aeroporto di Lugano – Agno vuole impedire di iniettare nuovamente soldi pubblici in un aeroporto che è già stato abbandonato dalla compagnia di bandiera Swiss e da numerose altre compagnie. La concorrenza con AlpTransit, i vicini scali di Malpensa e Zurigo rendono lo scalo di Agno poco attrattivo. Ad avvallare questa tesi il declino costante ed inesorabile dei passeggeri fino all’interruzione, questo autunno, definitiva dei voli di linea. Oltre alla mancanza di passeggeri e di voli si aggiungono i limiti tecnici dell’infrastruttura, i debiti dello scalo e i problemi ambientali legati alla scelta di sostenere e finanziare un mezzo che sempre più verrà sostituito da alternative più ecologiche".

Riforma fiscale - "Il referendum contro l’applicazione della riforma fiscale cantonale vuole evitare che a beneficiare degli sgravi fiscali siano ancora una volta aziende poco meritevoli, senza impegno né sociale né ambientale. Attualmente, così come proposta, la riforma sgraverebbe a pioggia tutte le aziende indistintamente dall’impegno profuso per l’ambiente e per i lavoratori. Ricordiamo che così come è stata impostata dal governo ticinese, questa riforma non farà altro che esasperare la concorrenza fiscale e farà perdere alle casse cantonali e comunali circa 150 milioni all’anno aprendo le porte alla perdita di prestazioni e servizi utili ai cittadini".

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