Per i giovani UDC, si limiterebbe eccessivamente la libertà d'espressione garantita dalla Costituzione
MEZZOVICO - Nella seduta del comitato cantonale dei Giovani UDC Ticino, riunitosi a Mezzovico, i membri presenti hanno deciso all’unanimità di bocciare la modifica di legge sulla discriminazione e incitamento all’odio basati sull’orientamento sessuale. Infatti, questa norma rappresenterebbe per la costola giovanile dell'UDC «un primo passo verso la censura di stato», che andrebbe quindi fortemente a limitare la libertà di espressione e di coscienza garantita dalla Costituzione: «Il rischio qualora passasse la modifica di legge è quello di venire denunciati o discriminati perché ad esempio contrari al matrimonio o al diritto di adozione per coppie omossessuali», viene sottolineato.
I giovani UDC si interrogano pure sull’utilità di tale norma per il gruppo LGBTQ+: «Se davvero vogliono essere considerati come parte integrante della società, perché andarli a definire come minoranza da proteggere, quando le attuali norme tutelano già in modo sufficiente le persone da discriminazione e violenza?», si chiedono. E ancora: «È giusto che lo stato faccia differenza tra cittadini e gruppi di cittadini, andando addirittura a tutelare le persone in base ad altre caratteristiche, come l’handicap, l’età o il sovrappeso?».
No anche alle pigioni moderate - All’unanimità, il comitato ha respinto pure l’altro oggetto in votazione il prossimo febbraio, l’iniziativa "Più abitazioni a prezzi accessibili". Secondo i Giovani UDC infatti l’applicazione di tale testo sarebbe troppo oneroso per le casse statali, andando ad inserire un concetto di proprietà «troppo simile a quello comunista» nella costituzione. I democentristi auspicano però misure mirate a sostegno della fascia di popolazione meno abbiente, come recentemente anche intrapreso dal Consiglio Federale.