Il Gran Consiglio ha approvato (quasi) all'unanimità le tre iniziative cantonali elaborate da Raffaele De Rosa per correggere alcune lacune sui costi e sui premi legati alla sanità
BELLINZONA - Tre iniziative cantonali per premi malattia più adeguati. Sul tavolo del Gran Consiglio questa mattina c'erano infatti le richieste che il Ticino intende fare a Berna: possibilità di esprimersi sui costi e sulle tariffe, rivedere il limite delle riserve delle casse malati e introduzione del concetto di premi conformi ai costi.
La prima iniziativa chiede in sostanza che i cantoni abbiano accesso a più informazioni e abbiano un maggior margine di manovra sui premi. «In un sistema federalista anche i cantoni devono poter intervenire e l’Ufficio di sanità pubblica deve fornire tutti i dati e tutti i documenti», è stato sottolineato.
La seconda iniziativa chiede di limitare la soglia di riserve che possono accumulare le casse malati, attualmente troppo elevate e al di sopra del limite legale necessario (150%). La terza mira a colmare una lacuna della LAMal: in sostanza si vuole costringere gli assicuratori, a seguito di maggior incassi, a ridurre i premi manifestamente eccessivi. Oggi hanno la facoltà (ma non l'obbligo) di farlo.
Al termine del dibattimento, le iniziative sono state accettate quasi all'unanimità (73 sì e nessun no). Solo i tre deputati dell'MPS si sono astenuti in quanto, per Matteo Pronzini, si tratta di «piccoli cerotti da propaganda elettorale». Il PS, pur sostenendo le richieste che verranno sottoposte a Berna, ha rilevato che si tratti «di un passo che andava fatto prima e che non sarà sufficiente». Per questo i socialisti hanno presentato negli scorsi mesi l'iniziativa per limitare i premi al 10% del reddito.
«I ticinesi non vengono più spremuti come limoni come qualche anno fa, ma dobbiamo evitare che ciò riaccada. L'aumento dei premi per il 2020 è inaccettabile», ha affermato dal canto suo il consigliere di Stato Raffaele De Rosa. Le iniziative, ammette il membro di Governo, «non risolvono il problema dell'aumento dei costi della salute perché non agiscono sulle cause, ma sono comunque un passo nella giusta direzione».