Il granconsigliere Plr ha inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato per capire se i soldi del Cantone vengano «spesi al meglio»
BELLINZONA - Gli interpreti sono sempre più necessari alla magistratura penale, alla polizia, agli uffici e centri rifugiati, alle autorità di protezione degli adulti e dei minori, ai servizi aiuto alle vittime, ai servizi medico psicologici, così come ai servizi per l’integrazione. Una posizione che corrisponde a un costo per il Cantone, che Matteo Quadranti intende quantificare.
Il granconsigliere Plr ha inoltrato al Consiglio di Stato un’interrogazione per capire se «i soldi per le traduzione e gli interpreti sono sempre spesi al meglio».
Al Governo viene pertanto chiesto di quantificare la spesa e i destinatari dei soldi, così come quali criteri vengono utilizzati per decidere a chi dare mandato di traduzione.
Le sette domande dell’interrogazione:
1. Quanto si spende all’anno, e distintamente, per le traduzioni e per gli interpreti?
2. È possibile avere una distinta dei mandati conferiti dai vari uffici e servizi dell’amministrazione e della magistratura con relativi importi?
3. È possibile avere una lista delle società (a scopo di lucro) e delle associazioni (senza scopo di lucro) a cui vengono conferiti mandati o incarichi, rispettivamente che raccolgono e coordinano traduttori e interpreti?
4. Quali sono le persone giuridiche maggiori beneficiarie di mandati di traduzioni e per interpreti?
5. Con quali criteri viene scelto quando dare un mandato ad una o all’altra società, associazione o agenzia?
6. Come valuta il lavoro delle società di professionisti diplomati e quelle di associazioni con traduttori e interpreti interculturali formati ma non diplomati?
7. C’è un controllo di qualità da parte dei mandanti circa la bontà delle traduzioni o del lavoro svolto dagli interpreti? Come si reagisce qualora vi siano documenti tradotti in varie lingue contenenti errori?