La critica targata UDC: «Invece di aiutare le persone in età matura il Consiglio federale li vuole mettere in panchina»
BELLINZONA - A maggio 2020 il popolo svizzero voterà l’iniziativa dell’UDC “Per un’immigrazione moderata” che propone la disdetta dell’accordo di libera circolazione.
«Per paura che il popolo l'accolga - sottolinea l'UDC in una nota -, il Consiglio federale finge di dare una risposta ai disoccupati che hanno più di 58 anni».
Il messaggio licenziato pochi giorni fa all’attenzione delle Camere prevede: chi a 60 anni (o anche meno) perde il diritto all’indennità di disoccupazione, invece di entrare in assistenza, riceverebbe le cosidette “prestazioni transitorie” di minimo 3’500 fr/mese. La nuova assicurazione è già pronta e il preventivo di 230 mio di franchi all’anno è già inserito del piano finanziario della Confederazione.
Tuttavia, per l'UDC trattasi di «una falsa soluzione che mira unicamente a comprarsi i consensi politici contro l’iniziativa dell’UDC per disdire la libera circolazione».
«Invece di aiutare le persone in età matura a trovare un nuovo impiego e godere di un salario decente - si legge nel comunicato -, il Consiglio federale li vuole semplicemente mettere in panchina per permettere ai datori di lavoro di sostituirli con mano d’opera esterna a minor costo».
Per l'UDC esiste un’unica via per evitare che «le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori vengano esclusi dal mercato del lavoro: limitare drasticamente l’immigrazione, il frontalierato e il lavoro a basso costo proveniente dall’estero!».
«La prima causa per la disoccupazione dei giovanissimi e delle persone in età più matura è unicamente l’immigrazione incontrollata - conclude la nota -. E’ assurdo che il Consiglio federale voglia sbarazzarsi dei disoccupati più esperti e nel contempo aumentare l’età di pensionamenteo delle donne a 65 anni. Solamente tra il 2011 e il 2017, la quota di persone sopra i 60 anni che hanno perso il lavoro è aumentata del 47%. Invece di risolvere il problema, le misure transitorie lo aggravano».