A 76 anni ha deciso di candidarsi (da solo) per il Consiglio nazionale. Sognatore ma con le idee chiare. Cassis? «Tiene il piede in due scarpe». La Croisette luganese? «Una boiata»
LUGANO - Classe 1943, Harry Herber è un personaggio “vecchia scuola”. Non possiede un telefonino, neppure un indirizzo e-mail e all’auto preferisce un Ciao. Ma nonostante l’età che avanza continua a sognare. Dopo essersi proposto per il Consiglio di Stato alle scorse Cantonali, Herber si è lanciato in una nuova sfida: le Federali. Sempre con la personalissima lista "Bello Sognare"
Perché ha deciso di mettersi nuovamente in gioco?
È la mia ultima votazione dopo 39 anni di "carriera" ed è l'unica (a parte il Consiglio degli Stati) che non ho mai fatto. Volevo provare anche questa.
Che obiettivi si pone?
Venga quel che venga, l'importante è non sfigurare troppo. Vedo che la gente mi vuole bene, poi toccherà a loro scegliere se votarmi o meno.
Non trova che lo slogan da lei scelto (“Per una politica concreta e pragmatica”) strida un po’ con il nome della lista (“Bello Sognare”)?
No, perché bisogna sognare cose almeno fattibili al 50%. Se si sognano cose impossibili, nel mio caso una giovane e bella attrice italiana, ci si rovina la vita. Mio figlio (Massimiliano, giornalista Rsi) ad esempio sognava di andare a lavorare in America e l'ha fatto. Il sogno si è avverato.
Nel 2017 invece ambiva a succedere a Didier Burkhalter in Consiglio federale. Al “suo posto” venne eletto Ignazio Cassis, come giudica il suo operato finora?
Mi sembra che tenga il piede in due scarpe, cercando di stare a galla. D'altronde è un politico navigato e con agganci in diverse associazioni importanti. Comunque non credo che finora sia stato determinante per la politica federale.
Lei sostiene che la Svizzera dovrebbe uscire dall’Onu (nonostante a suo tempo abbia votato due volte a favore dell’adesione). Una posizione piuttosto controcorrente, come mai?
Perché si tratta di un mercato delle pulci. Le nazioni povere offrono il loro voto al miglior offerente: una situazione decisamente scandalosa. La Svizzera dovrebbe restare membro solo di qualche commissione, come quelle per i diritti umani e sul cambiamento climatico, temi su cui abbiamo esperienza e competenze.
Un'altra sua proposta è la vendita di Villa Favorita alla Confederazione.
Sarebbe una bellissima cosa, anche perché al momento è disabitata e abbandonata. Gli attuali proprietari non sembrano interessarsene troppo quindi con la giusta cifra sarebbero certamente disposti a venderla. Per la Svizzera sarebbe una bellissima opportunità, perché si tratta dell'unica villa ottocentesca di pregio sul Ceresio e perché sarebbe triste che finisse in mano a qualche "nuovo ricco", con tutte le incognite del caso.
Lei è giardiniere ed ha quindi un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente e del clima. C'è troppo allarmismo o urge un cambiamento?
Non sono così pessimista. La Terra non morirà nel 2049 come temono alcuni. Certo ci sono dei cambiamenti in atto, ma ci sono sempre stati. Mi ritengo Verde, intendiamoci, ma la natura sa adattarsi. Piuttosto mi concentrerei sulle piccole cose che si possono fare per migliorare la vivibilità del pianeta. Perché usare soffiatori e motoseghe quando non è necessario? Bisogna abbandonare la fretta e fare le cose con più calma.
E per migliorare la vivibilità della “sua” Lugano cosa farebbe?
Di ricette non ne ho, ma di certo c'è un problema di viabilità. Le strade di Lugano sono rimaste le stesse di quando contava 3'000 abitanti. Sono state asfaltate (male) ma non allargate, anzi in quelle larghe sono stati messi dei posteggi laterali perché mancano i garage negli stabili. Una metropolitana avrebbe risolto parte dei problemi, ma a suo tempo non si ha avuto il coraggio di farla e oggi scavare con tutto quello che c'è sarebbe impossibile.
Cosa ne pensa dell’idea di una Croisette luganese? In fondo sognare è bello...
È una boiata. Le cose da sognare sono altre. A Cannes c'è il mare, da noi no. La Croisette è adatta al loro paesaggio, non al nostro. Dubito che la gente andrebbe a fare il bagno davanti al Palazzo comunale...
Ma a 76 anni si può ancora sognare?
Ma certamente! Mi capita di sognare cose incredibili e piccole cose. Guai a smettere di sognare!