Un'interrogazione dell'MPS chiede al Consiglio di Stato di fare chiarezza sui controlli effettuati sugli annunci contenuti nella Job-Room della SECO
BELLINZONA - Le offerte allettanti di lavoro possono nascondere insidie. L’allarme è stato lanciato questa mattina dalla Polizia cantonale, che ha invitato a valutare con prudenza le opportunità di guadagno facile. Annunci che «vengono riportati anche nella Job-Room del sito ufficiale della SECO» scrive oggi il Movimento per il socialismo, che ha interrogato il Consiglio di Stato sui controlli che vengono effettuati sugli annunci e su eventuali segnalazioni ricevute.
«Contrariamente a quanto afferma la polizia, le retribuzioni proposte non sono così allettanti: 2'400 franchi per una persona singola al mese e 3'000 per un’azienda. Si tratta di un lavoro amministrativo svolto a domicilio in ambito di elaborazione dei dati che non sembra diverso da molti altri lavori offerti dalla gig economy», spiegano Arigoni, Lepori e Pronzini citando un esempio concreto reperito sul portale. «L’impresa che figura sull’annuncio esiste veramente (vittima di “furto di identità”), quindi difficile immaginarsi che si tratti di un raggiro».
E non sono le uniche problematiche. In particolare, ricorda l’MPS, la Legge sull'assicurazione contro la disoccupazione (LADI) obbliga i disoccupati iscritti ad accettare qualsiasi occupazione e che in nessun caso considera inadeguato un lavoro tramite piattaforma internet. « Non è difficile immaginare che molti disoccupati abbiano risposto all’annuncio e che, non conoscendo le norme antiriciclaggio, non si siano messi in allarme visto che l’annuncio era sul sito della SECO. Quel che è peggio è che ora le persone raggirate rischiano di essere accusate di riciclaggio di denaro per aver accettato un impiego pubblicato sul sito ufficiale che sono obbligate a consultare».
Le domande dell'interrogazione