Polemica sui social network sul nuovo sistema di calcolo che il Consiglio di Stato vorrebbe implementare dal 2020
BELLINZONA - Lo scorso mese di giugno il Consiglio di Stato ha dato luce verde al nuovo sistema di calcolo per l’imposta di circolazione. L’intenzione dell’Esecutivo - tenendo conto dell’iter in Gran Consiglio e delle iniziative ancora pendenti - è quello di poterlo implementare a partire dal primo gennaio del prossimo anno.
«Un clone mal riuscito di Greta Thunberg» - Sulla questione nelle scorse ore si è pronunciato Fiorenzo Dadò, che con un lungo post su Facebook ha lanciato la polemica con il mirino puntato su Norman Gobbi: «Dopo che nel 2017 aveva fatto un "bel regalino" natalizio ai ticinesi aumentando e raddoppiando la tassa di circolazione, propone al Gran Consiglio una nuova imposta che è quasi peggio della prima. In pratica chiede a noi deputati di approvare un ulteriore sforbiciata alle tasche dei cittadini già in difficoltà, cioè raddoppiare l'imposta di circolazione delle auto immatricolate prima del 2009».
Una «proposta da clone di “Greta Thunberg” mal riuscito e anti sociale» incalza il presidente del PPD ticinese, che parla di «morale leghista 4.0» rilanciando i contenuti dell’iniziativa “Non siamo un Bancomat”, lanciata dal suo partito.
«Semplicità e divergenze ridotte» - Le parole di Dadò hanno spinto oggi il direttore del DI a prendere posizione in prima persona e sul medesimo canale. In un altrettanto lungo post, Gobbi ha liquidato la polemica sviscerando le modalità di calcolo e gli obiettivi del nuovo sistema: semplificazione, base di calcolo più solida, favorire i veicoli a basso impatto ambientale ed eliminare le grandi differenze di importo che penalizzavano alcune vetture. «Le automobili più datate sono, come prevedibile in virtù del progresso tecnologico, maggiormente inquinanti rispetto agli stessi modelli sviluppati e commercializzati in tempi più recenti. La crescente sensibilità ecologica ha visto tutti gli attori concordi nel considerare le emissioni quali criterio principale per il calcolo della nuova imposta di circolazione. Alcune automobili, in particolare le più recenti e meno inquinanti, vedranno quindi ridursi l’imposta di circolazione rispetto al metodo di calcolo attuale, il tutto per favorire - nella scelta di un’automobile – l’acquisto di un modello o di una motorizzazione maggiormente rispettosa dell’ambiente».
E per quanto concerne le automobili più vecchie, «nell’elaborazione della nuova formula abbiamo rilevato che alcune automobili più datate sarebbero state confrontate con un incremento dell’imposta di circolazione. Tuttavia un rapido confronto tra modelli equivalenti ma distanti tra loro anche oltre una decina d’anni ha messo in evidenza che la differenza d’importo annuale tra gli stessi si assesta di regola a non più di qualche centinaio di franchi», ha scritto Gobbi. Importi quindi al massimo di qualche decina di franchi al mese e «non è tali da “costringere” i proprietari di vetture più datate a cambiarle con una vettura più nuova».
«La nuova formula è stata pensata affinché, qualora un conducente si trovi confrontato nella scelta di acquisto per una vettura, indipendentemente dal valore e dall’età dell’auto, venga incentivato nell’acquisto di quella più rispetto dell’ambiente», ha concluso il direttore del DI.