In compagnia di altre sezioni elvetiche, la GISO Ticino ha intrapreso un’azione per denunciare il trattamento disumano riservato dall'Europa ai rifugiati
BELLINZONA - «Della terra. Una croce.» Le tombe - comparse oggi in vari luoghi simbolici in tutto il Paese - simboleggiano tutte quelle persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo, alla ricerca di una vita migliore. «Basta con la politica dell'odio che caratterizza l'Europa. Così si chiama l'azione intrapresa oggi dalla Gioventù Socialista (GISO) per dire basta all'attuale politica migratoria e al «trattamento disumano» riservato ai rifugiati. «I cumuli di terra e la croce sono il simbolo dei trattamenti disumani e dell’inattività della Svizzera e degli Stati europei nei confronti del fenomeno migratorio», precisa la sezione ticinese della GISO.
La Gioventù socialista ticinese ha depositato la tomba davanti a Palazzo delle Orsoline, mentre altre sono state posizionate in altri luoghi simbolici del Paese, come il Parlamento federale a Berna oppure il consolato italiano di Zurigo. Ed è proprio contro la vicina penisola che la GISO TIcino punta il dito. «La classe politica italiana - in particolare Matteo Salvini - si distingue per la sua politica razzista, che si disinteressa totalmente della vita umana. Beffa ancor più grande: chi cerca di salvare il destino di queste persone viene denunciato e messo sotto processo».