La Gioventù Comunista attacca l'esercito per la morte di una recluta: «Queste sono notizie gravi che mostrano l'insensatezza del servizio militare»
BELLINZONA - La Gioventù Comunista da una parte porge «le sue condoglianze alla famiglia e agli amici» della recluta scomparsa ieri nell’incidente avvenuto durante un addestramento sul lato bernese della strada sul Passo del Susten. Dall'altra attacca l'esercito: «Queste sono notizie gravi che mostrano l'insensatezza del servizio militare».
I giovani comunisti si aspettano che la giustizia militare (che non è comunque indipendente) indaghi ora sulle «vere» cause dell’incidente. «Non è infatti un mistero - precisano in una nota - che nelle caserme svizzere le condizioni di stress a cui sono sottoposte costantemente le reclute e soprattutto le privazioni di sonno continue sono la normalità e costituiscono un rischio».
«Già nel 2014 - ricorda ancora Gioventù Comunista - una recluta perse la vita sull’autostrada all’altezza di Airolo mentre era alla guida di un autocarro militare, precipitando dal viadotto. A seguito di quell’evento, una successiva e coraggiosa confessione di una recluta aveva rivelato che i militi sono regolarmente obbligati a falsificare i certificati delle ore di riposo, gonfiandoli, e invece dichiarare delle ore di guida inferiori a quelle reali. Queste condizioni sono inaccettabili e purtroppo ne vediamo le tragiche conseguenze».