I deputati Pronzini, Arigoni e Lepori interrogano il Consiglio di Stato e ribadiscono: «L'Ente merita dei dirigenti di ben altra caratura»
BELLINZONA - Il Movimento per il socialismo (MPS) torna alla carica contro i vertici dell’Ente Ospedaliero Cantonale. «Il processo bis all’EOC in relazione al caso di contagio da epatite C che si sta svolgendo davanti alla Pretura Penale ed in particolare l’atteggiamento assunto dall’Ente per il tramite dei suoi legali conferma, una volta di più, che gli attuali dirigenti non meritano di ricoprire tali cariche», si legge in un’interrogazione presentata oggi da Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori.
I deputati MPS parlano di «solito comportamento poco autorevole e di bassa caratura» - questione già sollevata da Pronzini lo scorso febbraio a seguito della vicenda dell’sms inviato da Paolo Sanvido al co-primario del Cardiocentro Giovanni Pedrazzini - e di strategia processuale «da biasimare», citando a tal proposito la frase pronunciata dal procuratore Moreno Capella: «Vogliono evitare che si arrivi alla sentenza».
Alla luce del quadro tracciato, l’MPS chiede al Consiglio di Stato se condivida il fatto che il comportamento tenuto dall’EOC «sia poco rispettoso e consono ad un’istituzione pubblica» nonché «una mancanza di rispetto verso le vittime che hanno contratto l’epatite c».
Inoltre, i tre deputati chiedono quali provvedimenti sono stati intrapresi dal medico cantonale a seguito dell’errore del 2013 e se «in occasione dell’imminente rinnovo del consiglio d’amministrazione dell’EOC proporrà al Gran Consiglio delle personalità con una ben altra caratura» rispetto a quelle attuali.
Le domande dell'interrogazione