I deputati dell'MPS interrogano il Governo sul passaggio dalla vecchia alla nuova Legge stipendi
BELLINZONA - Il Movimento per il socialismo (MPS) chiede al Consiglio di Stato di fare chiarezza sui criteri «secondo i quali ha identificato i docenti che nel passaggio dalla vecchia alla nuova Legge stipendi risultavano svantaggiati».
La discriminante dell’età - In un’interrogazione presentata oggi, i deputati Angelica Lepori Sergi, Simona Arigoni e Matteo Pronzini sottolineano in particolare come «i criteri adottati sembra abbiano portato a nuove disparità di trattamento». Sia tra docenti che tra i funzionari, e citano diversi casi «esemplari» di insegnanti «entrati in servizio nello stesso anno, quindi con gli stessi anni di servizio e che sulla vecchia scala stipendi erano allo stesso livello» e che si sono ritrovati «nella nuova scala salariale, inseriti in posizioni differenti». Ai più anziani è stato concesso lo scatto, ai più giovani no.
«Può affermare che i criteri adottati non abbiano di fatto creato ulteriori discriminazioni sia tra gli insegnanti che tra gli impiegati?», chiedono i deputati al Governo, invitandolo a quantificare il numero di docenti e funzionari che «hanno ricevuto lo scatto salariale supplementare secondo il modello precedente».
Inoltre, in ottica futura, viene pure chiesto all'Esecutivo se non teme che l'attuale situazione «possa creare malcontento e conflitti generazionali tra i dipendenti del cantone».
Le domande dell'interrogazione