I recenti avvenimenti delittuosi avvenuti nella zona di confine preoccupano anche la politica. E scatta un'interpellanza sul tema
LUGANO - I recenti avvenimenti delittuosi avvenuti nella zona di confine - assalti dinamitardi ai bancomat, rapine ai distributori e addirittura la recente rapina a un furgone portavalori con sequestro di persona - hanno riportato al centro dell’attenzione la questione dei valichi incustoditi.
Alcuni atti parlamentari a livello federale e cantonale ne chiedono la chiusura notturna per disincentivare per i malviventi. «La misura, sebbene auspicabile, sarebbe comunque disciplinata da orari precisi, del tutto prevedibili», precisano Giovanni Berardi e cofirmatari (vedi nomi nel box) che sul tema hanno inoltrato un'interpellanza interpartitica al Consiglio di Stato.
«L’ideale - precisano gli interpellanti - sarebbe poter disporre in aggiunta di un sistema di chiusura automatica a distanza dei valichi secondari, permettendo blocchi temporanei, per esempio in occasione di rapine e atti delittuosi, e ciò fino al sopraggiungere in loco di una pattuglia che potrà riaprire il valico eseguendo i controlli del caso».
Per questo motivo Berardi & Co. chiedono al Governo se corrisponde al vero che «la maggior parte dei valichi secondari ticinesi sono muniti di cancelli chiudibili solo manualmente, ovvero solo con l’intervento di una pattuglia che procede alla chiusura del cancello e della serratura o del lucchetto. E in caso negativo, quanti siano i valichi muniti di chiusura automatica a distanza e quanti sono chiudibili solo manualmente». I deputati poi vogliono informazioni sulla situazione nel resto della Svizzera e se il Governo non ritenga necessario «attivarsi con decisione nei confronti della Confederazione, magari coinvolgendo altri Cantoni di frontiera» e promuovendo «una politica di puntuali investimenti modernizzatori che in breve tempo permetterebbero di dotare tutti i valichi secondari di una chiusura automatica a distanza dei cancelli».
I cofirmatari - Maurizio Agustoni, Luca Pagani, Giorgio Fonio, Eolo Alberti, Tiziano Galeazzi, Piero Marchesi.