Per i Verdi del Ticino è giunto il tempo di voltare pagina: «Il nostro cantone non ha più bisogno di questo tipo di mobilità»
AGNO - «L’aeroporto di Lugano-Agno è moribondo ed è inutile accanirsi in tentativi di rianimazione». È quanto sostengono i Verdi del Ticino all’indomani della notizia del futuro cambio di rotta dello scalo luganese e della volontà del Comune e del Cantone, che prevedono ulteriori investimenti.
«Meglio voltare pagina investendo tempo, energie e risorse finanziarie in altri progetti più lungimiranti», scrive il movimento ecologista auspicando una «presa di coscienza» da parte dell’opinione pubblica e degli attori coinvolti. Lo scalo è «una voragine golosa», e nonostante i 36 milioni degli ultimi 13 anni «si vedono all’orizzonte poche soluzioni e molti problemi».
«Non dimentichiamo che con l’avvento di Alptransit volare tra Lugano e Zurigo diventa anche poco conveniente, che la Swiss ha già diminuito la capacità sulla tratta Lugano-Zurigo e che le FFS riflettono su un collegamento ferroviario Lugano-Kloten. Tra qualche mese per spostarsi da centro a centro delle due città ci vorrà poco meno di due ore di viaggio in treno» incalzano i Verdi, che non hanno dubbi in merito e ritengono che Comune e Cantone debbano «iniziare a pensare a nuove ipotesi pianificatorie per il comparto» e suoi pregiati terreni, disinnescando in anticipo «l’assalto alla diligenza da parte dei soliti noti».
Un progetto di rivalutazione che sia orientato a «dare risposta ai bisogni del luganese per i prossimi decenni, con indotti finanziari e non solo, certamente maggiori rispetto a quello che genera LASA oggi» sottolinea il movimento ecologista, che ironicamente non esclude - «in mancanza di valide alternative» - nemmeno l’ipotesi del campo di un «campo di patate di produzione biologica, che almeno assicurerebbe un modesto rendimento agricolo a fronte di spese milionarie».