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CANTONEDuro attacco contro il DECS: «Aggiunge un nuovo tassello di apartheid in Ticino»

17.05.19 - 21:34
Il Collettivo R-esistiamo punta il dito contro il recente bando di concorso per l'assunzione di insegnanti da «impiegare nei futuri campi di migranti di Balerna e Novazzano»
Tipress (archivio)
Il Collettivo aveva già protestato davanti al Governo lo scorso mese di novembre.
Il Collettivo aveva già protestato davanti al Governo lo scorso mese di novembre.
Duro attacco contro il DECS: «Aggiunge un nuovo tassello di apartheid in Ticino»
Il Collettivo R-esistiamo punta il dito contro il recente bando di concorso per l'assunzione di insegnanti da «impiegare nei futuri campi di migranti di Balerna e Novazzano»

BELLINZONA - Il Collettivo R-esistiamo torna nuovamente sul tema dei migranti e lo fa attaccando ferocemente il DECS, il suo direttore Manuele Bertoli e il Direttore della Divisione Scuola Emanuele Berger.

Nel mirino del collettivo entra, in particolar modo, la recente pubblicazione di un bando di concorso per l’assunzione di insegnanti da impiegare nei futuri campi di Balerna e di Novazzano. «Il DECS aggiunge un nuovo tassello di apartheid in Ticino», deplorano i membri di R-esitiamo in una nota stampa.

Il Collettivo, poi, parla addirittura di «segregazione dei migranti», sottolineando che il DECS «ha disposto che la
scolarizzazione dei figli e delle figlie dei richiedenti l’asilo presenti nel Cantone, assieme a tutte le persone minorenni non accompagnate, debba essere svolta all’interno di tali campi».

Nel lunghissimo comunicato viene inoltre specificato come la nuova legge federale d'asilo non imponga «affatto la scolarizzazione obbligatoria in classi ghetto, all’interno dei centri federali». E che questa applicazione restrittiva delle disposizioni riveli «la smaccata complicità e corresponsabilità dei socialisti di Governo nella creazione e nell’implementazione del sistema neoliberista di apartheid».

Insomma un attacco durissimo contro il Dipartimento dell'Educazione, della Cultura e dello Sport che di certo non mancherà di far discutere. E che di certo non aiuta a stemperare gli animi in un dibattito - quello sui migranti - già infuocato.

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