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CANTONEElezioni europee, gli italiani non possono votare in Ticino

17.05.19 - 10:15
Gli italiani che risiedono nel nostro cantone dovranno recarsi nel Bel Paese per potersi esprimere. Non è infatti possibile votare per corrispondenza o nei consolati
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Il Parlamento europeo
Il Parlamento europeo
Elezioni europee, gli italiani non possono votare in Ticino
Gli italiani che risiedono nel nostro cantone dovranno recarsi nel Bel Paese per potersi esprimere. Non è infatti possibile votare per corrispondenza o nei consolati

LUGANO - L’Europa si avvicina al voto, ma niente voto per corrispondenza o nei consolati per gli italiani che non vivono nell'Unione Europea. Che dovranno per forza tornare nel loro Paese per esprimere le proprie preferenze.

La legge 18 del 1979 non contempla infatti la possibilità che gli italiani residenti in Paesi extraeuropei (quindi Svizzera compresa) votino alle elezioni del Parlamento Europeo per corrispondenza o tramite gli uffici consolari. Una norma di quarant’anni fa mai riformata - lamenta il Comites (Comitato Italiani all’Estero) di Lugano - che inserisce l’Italia tra i pochi Stati membri in UE a impedire di votare i propri rappresentanti in Europa da altri continenti.

I cittadini italiani residenti fuori dall’UE non potranno votare alle prossime elezioni europee, che si terranno dal 23 e al 26 maggio (in Italia il 26), a meno che non acquistino un biglietto aereo e tornino appositamente nel Bel Paese. Chi andrà a votare al comune di iscrizione all’AIRE, può ottenere il rimborso del 70% del costo del biglietto, dal confine fino al luogo di voto.

Coloro che invece risiedono in Paesi europei e sono iscritti all’AIRE, possono farlo recandosi negli uffici consolari. Quella che appare «come una “discriminazione” tra Italiani di serie A e Italiani di serie B dipende da una legge di quarant’anni fa. Circa 3 milioni di persone sono tagliate fuori», commenta ancora il Comites, ricordando come nel luglio del 2018 il Consiglio dell’Unione aveva emanato un invito ufficiale – ma non vincolante – all’Italia affinché adeguasse la propria legislazione in materia. Ma non se n’è fatto nulla.

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