È stata inviata al Dipartimento delle Finanze e dell'Economia. Anche qui «servono interventi concreti, rapidi e radicali»
BELLINZONA - Il sit-in di 96 ore in Piazza Governo per chiedere al Consiglio di Stato ticinese una svolta climatica continua. Dopo aver scritto al Dipartimento del Territorio (lunedì) e a quello dell'Educazione, Cultura e Sport (ieri), oggi è stata la volta del Dipartimento delle Finanze e dell'Economia, in quanto anche in ambito economico «servono interventi concreti, rapidi e radicali».
È infatti l’attuale economia, «massicciamente basata sulla globalizzazione e sull’investimento nelle risorse fossili, a provocare la quasi totalità delle emissioni di gas ad effetto serra», rileva il gruppo di giovani attivi all’interno del movimento “Sciopero per il Clima”. Per questo chiedono che le aziende operanti sul territorio ticinese siano incentivate a minimizzare il loro impatto ambientale e che, analogamente, sia favorito l’insediamento di attività produttive con riguardo dell’ambiente.
Inoltre, fra gli altri elementi auspicati, vi sono favorire la produzione e la vendita di prodotti locali e al contempo limitare le importazioni e l’acquisto di prodotti oltreconfine. Tutte le richieste sono visibili sulla lettera inviata al DFE in allegato.