Una mozione chiede all’autorità cantonale di assumersi i costi per realizzare le tratte nei tempi previsti dai Piani di Agglomerato di terza generazione
GAMBAROGNO - «Chi sbaglia dovrebbe rimediare». Un titolo che lascia poco spazio all’interpretazione quello della mozione - presentata ieri da Cleto Ferrari, Fabio Käppeli, Bruno Storni, Simone Ghisla e Paolo Pamini - che chiede al Cantone di assumersi i costi per realizzare «nei tempi previsti dai Piani di Agglomerato di terza generazione» le tratte del collegamento ciclopedonale nel Gambarogno.
Cantone, ricordano i mozionanti, che la ciclopedonale l'ha «stralciata dopo sei anni di lavoro per inserire all’ultimo momento una passerella poco studiata in zona Bolle di Magadino, poi bocciata a Berna».
I contenuti della mozione
Che sia il Cantone a realizzare la ciclopedonale visto che l’ha stralciata dopo sei anni di lavoro per inserire all’ultimo momento una passerella poco studiata in zona Bolle di Magadino poi bocciata a Berna.
Il Cantone si assuma i costi per realizzare nei tempi previsti dai Piani di Agglomerato di terza generazione, ossia periodo 2019-2022, le tratte della ciclopedonale ex inf. ML 8.6, tratta Dirinella S.Nazzaro e inf. ML 8.2, tratta Vira S.Nazzaro.
Il Cantone riveda da locale a regionale anche il finanziamento nel Paloc 3 della misura riconosciuta da Berna, ML 8.1 segmento diga della Pepa-Casa Comunale Magadino. È incomprensibile che un pezzo della tratta del percorso riconosciuto a Piano Direttore di valenza regionale, percorso da Quartino a Dirinella di colpo diventi da regionale a locale. Incomprensibile in quanto stiamo per entrare in fase di realizzazione nel PALoc2 della tratta Quartino-Magadino quale percorso di valenza regionale e nel PALoc3 la tratta porto a S.Nazzaro è anche ritenuta di valenza regionale e finanziata anche dal Cantone.