Lara Filippini, supportata da altri tre deputati, chiede al Consiglio di Stato di «fare il proprio dovere» dando seguito alla volontà popolare scaturita dal voto di più di due anni fa
BELLINZONA - «La prossima legislatura non si dimentichi di Prima i nostri». L'appello, tramutato in mozione, proviene da Lara Filippini che supportata da Tamara Merlo, Boris Bignasca e Sergio Morisoli non scorda la promessa fatta al popolo ormai più di due anni fa. «L’attuale legislatura volge al termine e con questo atto parlamentare voglio fare un “nodo al fazzoletto” per la prossima affinché il Governo non dimentichi di dare risposta a quella volontà popolare scaturita il 25 settembre 2016 con il 58% dalle urne», ricorda la deputata democentrista.
Lara Filippini vede analogie tra l’affossamento dell’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa e quella di "Prima i nostri". «La legge d’applicazione emersa dalla Speciale Commissione doveva essere condivisa da tutti ma, purtroppo, invocata una (presunta) mancanza di rispetto del diritto superiore e dei dogmi laici rappresentati dalla libera circolazione con l’UE, è stata affossata. Da allora - si rammarica la deputata - non si è mossa una foglia e i risultati concreti affinché ai residenti in Ticino venga accordata la preferenza (a parità di qualifiche) sono pari a zero».
Per questo motivo i quattro gran consiglieri chiedono al futuro Governo di «fare il proprio dovere» nella legislatura 2019-2023 «senza delegarlo a commissioni del legislativo create ad hoc, proponendo un messaggio per l’applicazione di una norma che esiste nella nostra Costituzione, ma che ancora oggi manca nella sua applicazione».