Il deputato dell'MPS ha inoltrato un'interpellanza in seguito alla sentenza del TAF, e ha chiesto che venga trattata oggi dal Gran Consiglio
BELLINZONA - Ancora una volta Matteo Pronzini non si arrende. Questa volta l’interpellanza riguarda la sentenza del Tribunale Amministrativo Federale sulla Pianificazione ospedaliera.
«La pianificazione ospedaliera votata dal Gran Consiglio il 12 dicembre 2015 è da considerare morta e sepolta» scrive il deputato nel testo dell’interpellanza. «Uccisa e sepolta due volte: dal responso popolare e dalla sentenza del TAF».
Per Pronzini il Gran Consiglio «deve fare ammenda» e «ammettere che respingere le due mozioni presentate dall’MPS il 6 e 22 giugno 2016 è stato un errore».
Ecco le domande inviate al Consiglio di Stato, che il deputato auspica vengano trattate nella seduta odierna del Gran Consiglio:
«Basi più solide» - Anche il PS ritiene che sia necessario elaborare una nuova pianificazione ospedaliera, soprattutto alla luce delle due recenti decisioni del TAF riguardo all’attribuzione dei mandati e alla non conformità del contributo di 30.– richiesti al paziente per i letti AMI (acuti di minore intensità). Il PS esprime preoccupazione per il futuro di questo tipo di letti, «indispensabili non solo nelle valli e regioni periferiche, ma per tutto il Cantone». Per partire da basi più solide, il PS propone di integrare i contenuti delle iniziative “Per cure mediche e ospedaliere di prossimità” e “Per la qualità e la sicurezza delle cure ospedaliere”, «le quali permettono di gettare solide basi per una pianificazione ospedaliera che tenga conto dei criteri di fabbisogno e che favorisca le cure di prossimità».