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CANTONEFronte compatto per un «salario minimo rispettabile»

26.02.19 - 15:08
Michela Delcò Petralli, Ivo Durisch, Massimiliano Ay e Ronnie David hanno illustrato la necessità di calcolare la misura sui parametri delle prestazioni complementari
tipress
Fronte compatto per un «salario minimo rispettabile»
Michela Delcò Petralli, Ivo Durisch, Massimiliano Ay e Ronnie David hanno illustrato la necessità di calcolare la misura sui parametri delle prestazioni complementari

BELLINZONA - Una visione unitaria per dei salari minimi legalmente corretti. Sotto questo motto si sono presentati oggi in conferenza stampa Michela Delcò Petralli, Ivo Durisch, Massimiliano Ay e Ronnie David illustrando le ragioni per cui «è fondamentale che il salario minimo venga calcolato sui parametri delle prestazioni complementari e non al ribasso come proposto dal governo».

«Il fatto che in molti cantoni si voglia andare a legiferare su salari minimi sociali, anche maggiori di quelli proposti in Ticino è la dimostrazione che gli iniziativisti stanno agendo in maniera equilibrata», ha evidenziato la deputata verde Delcò Petralli, mentre il capogruppo socialista Durisch ha ribadito come il salario minimo costituisca «uno strumento di lotta alla povertà fondamentale in un cantone che oggi si trova nettamente messo peggio rispetto alle altre regioni della Svizzera».

La misura favorirebbe i frontalieri? «Non è vero», ha affermato Massimiliano Ay che sostiene il contrario. «La realtà dimostra che proprio la mancanza di regole a livello di salario minimo ha favorito un meccanismo di sostituzione della manodopera», ha spiegato il deputato comunista sottolineando inoltre la necessità di affiancare alla misura anche una migliore protezione dei lavoratori.

Cifre alla mano, il salario corretto calcolato sulla base dei parametri delle prestazioni complementari e vidimati dal tribunale federale sul ricorso del padronato di Neuchâtel è di 21,50 franchi orari. Ovvero 3’966 franchi lordi mensili. «Al di sotto di questa cifra, ed in particolare con il salario minimo proposto dal Consiglio di Stato (che ammonterebbe a 3'372 franchi lordi mensili) lo Stato sarebbe chiamato a finanziare indirettamente le aziende che sottopagano i lavoratori, creando una concorrenza sleale». In altre parole, ha evidenziato in conclusione Ronnie David, «diventa più favorevole rimanere a beneficio di prestazioni assistenziali anziché lavorare». Un «gran brutto segnale» per le nuove generazioni.

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COMMENTI
 

il saggiatore 5 anni fa su tio
In effetti non si capisce perché le imprese che pagano salari dignitosi (cioè comunque superiore a CHF 21, 50/ora) non facciano sentire la propria voce. È proprio di concorrenza sleale che si parla (o meglio: non si parla): se un'impresa ottiene lo stesso lavoro pagando meno, guadagna - secondo me ingiustamente - qualcosa rispetto all'impresa che paga di più (e dignitosamente), qualcosa che è lo Stato a dover pagare, ossia, in definitiva, la collettività. A ben guardare, quindi, tutti i cittadini "finanziano" (tramite l'assistenza) l'ingiusto vantaggio di alcune imprese.

Sciacallo 5 anni fa su tio
Salario minimo subito a degli importi decenti! Basta prendere per il naso i ticinesi!
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