Cerca e trova immobili

CANTONEFallimenti fraudolenti: «Le risposte di Gobbi sono poco rassicuranti»

21.02.19 - 16:21
Un’interpellanza di Giacomo Garzoli chiede di fare luce sulle segnalazioni alla Magistratura da parte dell’UEF
Tipress
Fallimenti fraudolenti: «Le risposte di Gobbi sono poco rassicuranti»
Un’interpellanza di Giacomo Garzoli chiede di fare luce sulle segnalazioni alla Magistratura da parte dell’UEF

BELLINZONA - La situazione dei cosiddetti fallimenti fraudolenti in Ticino preoccupa. Nel nostro cantone il fenomeno, numeri alla mano, ha una frequenza che corrisponde a circa il quadruplo rispetto alla media nazionale.

La recente discussione in Parlamento - che martedì scorso ha dato luce verde alla riorganizzazione del settore esecuzione e fallimenti, con obbligo per il Governo di presentare un rapporto sulle criticità fra due anni - non sembra però aver «offerto risposte» in merito. Parole, quelle di UNIA, riprese oggi anche dal PLRT e in particolare da Giacomo Garzoli, relatore del rapporto su cui si è espresso il plenum.

L'interpellanza al Governo - «Gobbi non ha fornito risposte rassicuranti, affermando che le segnalazioni da parte dell'UEF alla Magistratura in caso di indizi di reato riscontrati nelle procedure fallimentari sono poche e carenti. Serve un quadro completo per capire il fenomeno», afferma il deputato liberale radicale che ha presentato un’interpellanza al Consiglio di Stato al fine di comprendere «se la situazione dal profilo della prevenzione stia tendenzialmente migliorando o meno».

Nel dettaglio, Garzoli chiede di indicare quante segnalazioni alla Magistratura sono state effettuate da parte dell’UEF dal 2014 ad oggi, distinguendo il conteggio in due parti: prima e dopo che l’ufficiale che se ne occupava ha lasciato la sua funzione all’inizio dello scorso anno.

Un atto che vuole «contribuire a garantire il buon funzionamento dell'intero settore esecutivo e fallimentare quale condizione quadro fondamentale del contesto economico del nostro Cantone. Questo non solo finora non è stato fatto, ma si è avuta la netta impressione che non vi sia ancora oggi la capacità di leggere la gravità della situazione e il rischio, altrettanto grave, di un progressivo ulteriore deterioramento

Le domande dell'interpellanza

    1. Quante segnalazioni alla Magistratura sono state effettuate dall'Ufficio fallimenti nel periodo che corre dal 2014 al momento delle dimissioni dell'ufficiale succitato (inizio 2018)?
    2. Da chi sono state effettuate?
    3. Quante segnalazioni sono state effettuate, e quando, dall'Ufficio fallimenti alla Magistratura nel periodo che corre dalle dimissioni dell'ufficiale succitato sino ad oggi?
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
E quando mai il ParaNorman è riuscito a dare risposte rassicuranti?...

LAMIA 5 anni fa su tio
Avanti tutti ! Porte aperte alla fallitalia e poi cosa si pretende?

Bandito976 5 anni fa su tio
In certi casi posso affermare che é proprio lo stato del cantone ticino a farle fallire.

F/A-18 5 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
Se ti riferisci ad Argo 1 in un certo senso hai ragione, si fanno incarichi senza concorsi per più di 7 milioni, non si controllano le fatture ne l'operato di queste pseudoditte che pagano in nero e fatturano due impiegati quando ne adoperano uno eccetera eccetera, sfavorendo ditte serie che invece sono corrette, pagano i contributi e rispettano le regole, uno scandalo enorme che è costato a noi contribuenti più di centomila franchi in commissioni e chissà quanti in riunioni e figure di palta davanti all'opinione pubblica. Il tutto messo via con una tiratina di orecchie. Vergognoso.

GI 5 anni fa su tio
della serie "nuova"....ma in effetti di "nuovo" non c'è nemmeno la scrivania...

F/A-18 5 anni fa su tio
Il problema è che chi fallisce potrebbe essere d'accordo con chi costruisce, mi spiego meglio: un promotore ha interesse a ricevere una prestazione da ditte che fanno tutto e niente, ditte nate proprio con lo scopo di morire dopo poco lucrando su stipendi, materiali ed oneri non pagati e producendo le loro opere a prezzi improponibili creando anche concorrenza sleale. Il risultato è che l'amico promotore paga poco, non è detto poi che dietro alle società vi siano le medesime persone, ad un certo punto nascono i conflitti presunti che sono poi pretesti per non pagare e mandare in fallimento queste società del facciotuttoio. Consiglio: una società per essere sana deve avere esperienza, magazzini ed uffici propri, e deve essere specializzata in un settore, non si può fare tutto, chi millanta questo prima o dopo ci frega.

F/A-18 5 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Nota bene: certi promotori, mica tutti...., anzi , la maggior parte è gente seria e cerca ditte serie, prima parlavo di chi ha fallimenti alle spalle e vivacchia in questa cerchia di malaffare.
NOTIZIE PIÙ LETTE