Amanda Rückert interroga il Consiglio di Stato. Negli ultimi due anni ben 26 aziende hanno lasciato la struttura
BELLINZONA - Prende spunto da un articolo uscito questa domenica sul Caffè l’interrogazione di Amanda Rückert in merito al Tecnopolo di Manno.
L’articolo metteva l’accento sullo scarso successo riscontrato dalle aziende e start up nell’insediarsi nella struttura gestita dalla fondazione Agire (che lavora su mandato cantonale). Negli ultimi due anni sono state 26 le aziende che hanno lasciato il Tecnopolo, mentre solo 5 quelle nuove che sono entrate a farvi parte.
«Le basi dell’iniziativa sono senz’altro state lodevoli e la struttura è stata fortemente voluta anche dalla politica: in un Ticino che vuole crescere, essere sede di impresa, di innovazione e di imprenditorialità, strutture come quella del Tecnopolo sono essenziali. Esse devono però potersi muovere con delle basi che consentono loro di essere fonte di successo e non uno spreco di risorse, pubbliche e private» si legge nel testo dell’interrogazione.
Tra i problemi principali, raccolti nell’articolo, emerge quello della burocrazia, spesso troppo esigente nei confronti di piccole realtà appena nate come le start up.
«Alla luce dell’importante ruolo che riveste anche il Canton Ticino all’interno della struttura e delle risorse pubbliche allocate nella stessa», Amanda Rückert, per il Gruppo parlamentare della Lega dei ticinesi, interroga il Consiglio di Stato con le seguenti domande: