Il Partito socialista ha elaborato un'iniziativa parlamentare per plafonare il forfait a 4'800 franchi annui anziché 15'000
BELLINZONA - Il Partito socialista ha elaborato un'iniziativa parlamentare per la modifica del sistema di rimborso spese dei consiglieri di Stato, un sistema che il PS «contesta sin dalla sua adozione nel 1999 da parte del Governo (con la richiesta di risarcimento Ghisletta-Arigoni, respinta dalla maggioranza del Parlamento nel 2000), perché determinava un aumento reale dello stipendio dei suoi membri di circa 10'000 franchi senza alcuna giustificazione oggettiva». In effetti, nel 1999, il Governo creò il sistema forfetario di 15'000 franchi annui per il rimborso delle sue piccole spese legate alla carica.
L’odierna iniziativa parlamentare del PS vuole plafonare questo forfait a 400 franchi mensili (4'800 franchi annui): «Si tratta di una proposta equa per l’importo che propone e pratica perché permette ai consiglieri di Stato di non dover giustificare le spese professionali sino a 100 franchi», spiega il partito, che ritiene questa soluzione «l’unica percorribile se si vuole risolvere la questione nell’interesse di tutti e senza ulteriori passi falsi».
Il Partito socialista ribadisce inoltre che la richiesta di Matteo Pronzini di risarcimento sui rimborsi spesa telefonici (respinta dal Parlamento lo scorso dicembre) «non avrebbe portato alcun risultato, ma avrebbe generato solamente decine e decine di migliaia di franchi di costi inutili per lo Stato e per i cittadini, perché essa non rispetta la legge sulla responsabilità degli agenti pubblici». Tale legge, infatti, prevede come prima condizione che la richiesta di risarcimento sia fatta entro un anno dal momento in cui il fatto è noto (cosa evidentemente non data) e come seconda condizione che ci sia una violazione dei doveri di servizio intenzionale o per colpa grave da parte dell’agente pubblico.
Il medesimo problema si riproporrà anche per la richiesta di risarcimento Pronzini relativa al rimborso del supplemento sostitutivo AVS/AI percepito da ex consiglieri di Stato: «Anche in questo caso - per il PS - la soluzione non è la via giudiziaria priva di possibilità di successo, ma bensì è la via politica».
Per questo, come noto, il PS lancerà un’iniziativa popolare a favore del cambiamento del sistema pensionistico dei consiglieri di Stato.