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CANTONE / SVIZZERAPedofilia, il Ticino chiede un inasprimento delle pene

21.01.19 - 16:08
Il Gran Consiglio sottoporrà all'Assemblea federale un'iniziativa cantonale per rivedere il Codice penale svizzero
Ti Press
Pedofilia, il Ticino chiede un inasprimento delle pene
Il Gran Consiglio sottoporrà all'Assemblea federale un'iniziativa cantonale per rivedere il Codice penale svizzero

BELLINZONA - Quello della pedofilia è un tema che non lascia indifferente nessuno. Negli ultimi anni la cronaca nazionale ha ampiamente riferito degli arresti, delle inchieste e le condanne di persone che hanno commesso reati contro l’integrità sessuale nei confronti di minori.

Due iniziative cantonali, entrambe datate 20 giugno 2016, presentate da Fiorenzo Dadò e Michela Delcò Petralli, avevano posto l'accento su due importanti pilastri da migliorare per combattere i reati contro l’integrità sessuale nei confronti dei minori: l’inasprimento delle pene e la prevenzione.

Le due iniziative sono sfociate in un testo che il Gran Consiglio sottoporrà all’Assemblea federale per rivedere il titolo quinto del Codice penale svizzero

    1. valutando l’introduzione di una pena detentiva minima, la quale non dovrebbe essere inferiore a un anno, considerato che per la maggior parte dei reati contro l’integrità sessuale è prevista unicamente una pena pecuniaria minima. Ovviamente va mantenuta l’esenzione nei casi in cui sono coinvolti giovani adulti consenzienti;
    2. valutando l’inasprimento delle pene massime ad almeno 10 anni, perché attualmente i reati contro l’integrità sessuale prevedono pene massime differenziate che vanno dai tre (3) ai cinque (5) anni e solo nei casi della coazione sessuale e della violenza carnale si arriva ai dieci (10) anni. 

L'iniziativa cantonale, presentata dalla Commissione della Gestione (relatrice: Sabrina Gendotti), è stata approvata da 80 deputati (cinque astensioni, nessun contrario) 

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