Il Consiglio di Stato risponde a Tiziano Galeazzi: «Fino ad ora nessun accertamento, ma la decisione del Gran Consiglio va rispettata»
BELLINZONA - «Salmo svizzero nelle scuole dell'obbligo: siamo poi così sicuri?». Questo si chiedeva (e chiedeva al Governo) un Tiziano Galeazzi dubbioso circa il fatto che, in tutte le scuole dell'obbligo, venga effettivamente impartito l'insegmanento del Salmo (nel rispetto di una decisione del Gran Consiglio del 6 maggio 2013).
All'interrogazione, inviata in novembre, giunge ora la risposta chiarificatrice del Consiglio di Stato. «Il salmo svizzero - viene prima di tutto precisato - non è e non può essere considerato materia o disciplina d'insegnamento, ma costituisce un contenuto. I contenuti sono definiti nei Piani di studio, elaborati dal DECS con la partecipazione degli organi scolastici, degli esperti e dei docenti. I Piani di studio sono approvati dal Consiglo di Stato e sono vincolanti».
Viene quindi ammesso che non ci sono stati accertamenti concreti per controllare che sia stato rispettato l'obbligo dell'insegnamento del Salmo, ma che ciò avverrà in futuro. «Il DECS - si legge nella risposta -, si impegna volentieri a procedere in questo senso nel corso di questo anno scolastico e a presentare i risultati di questa verifica particolare appena disponibili. La decisione del Gran Consiglio va rispettata».