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LUGANORicorso sul ROD: «È frutto della propaganda populista e xenofoba»

11.12.18 - 14:30
L'articolo 15a del nuovo Regolamento Organico dei Dipendenti della Città di Lugano è andato di traverso a Raoul Ghisletta, Marco Jermini e Sergio Roic
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Ricorso sul ROD: «È frutto della propaganda populista e xenofoba»
L'articolo 15a del nuovo Regolamento Organico dei Dipendenti della Città di Lugano è andato di traverso a Raoul Ghisletta, Marco Jermini e Sergio Roic

LUGANO - Il nuovo Regolamento Organico dei Dipendenti della Città di Lugano (ROD) - approvato all'unanimità dal consiglio comunale lo scorso 12 novembre - è andato di traverso a Raoul Ghisletta, Marco Jermini e Sergio Roic, che hanno deciso di inoltrare ricorso. Nel mirino dei tre «cittadini domiciliati nel comune» è finito, in particolare, l'articolo 15a, ovvero quello che obbliga il Municipio alla preferenza indigena nelle assunzioni.

In pratica esso stabilisce che la ricerca dei dipendenti della Città avvenga innanzitutto presso l'Ufficio di collocamento e che, a parità di competenze, il posto vada a chi è svizzero o titolare di permessi C e B. «L’approvazione di questo articolo da parte della maggioranza del Consiglio comunale di Lugano è avvenuta per futili motivi di propaganda populista e xenofoba, rispettivamente per pusillanimità nel non contrastare tale propaganda».

Alla base del ricorso vi è poi il fatto che - secondo i tre ricorrenti - il Consiglio comunale «si arroga una competenza che non gli compete e legifera in contrasto con la legislazione svizzera e internazionale». Infine si fa presente come l'immagine nazionale e internazionale della città «venga offuscata» dall'adozione dell'articolo 15a. «Speriamo che il nostro ricorso - concludono i tre cittadini - possa sanare questo errore politico, perché, come dice il detto popolare, il “troppo storpia”».

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