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CANTONECappelle e statue vandalizzate: «Offesa alla libertà di culto»

15.11.18 - 14:02
In una richiesta di risoluzione inviata all'Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio alcuni deputati chiedono di condannare fermamente ogni atto simile e invitano alla riflessione
Cappelle e statue vandalizzate: «Offesa alla libertà di culto»
In una richiesta di risoluzione inviata all'Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio alcuni deputati chiedono di condannare fermamente ogni atto simile e invitano alla riflessione

BELLINZONA - Negli ultimi mesi in Ticino si sono moltiplicati atti di vandalismo nei confronti di oggetti di devozione popolare come cappelle o statue.

«Al di là delle motivazioni che hanno animato gli autori di tali vandalismi - scrivono alcuni deputati rappresentanti dei principali partiti ticinesi - è bene ricordare che questi atti, oltre che puniti in modo specifico dall’art. 261 del Codice penale svizzero (che sanziona il “Perturbamento della libertà di credenza e di culto, segnatamente la profanazione di un luogo e di un oggetto di venerazione religiosa”), sono fonte di amarezza per le tante persone che in quei luoghi trovano conforto e sollievo».

La Costituzione federale, di fatto, garantisce ad ognuno il diritto di scegliere liberamente la propria religione e di professarla individualmente o in comunità. «Ogni vandalismo nei confronti di qualsiasi luogo od oggetto di culto – tracciare una svastica in un cimitero ebraico, sfregiare di una statua votiva, ecc. – offende una delle libertà più preziose di uno stato democratico e laico, che è la libertà di credo e di coscienza», prosegue la richiesta di risoluzione inviata all'Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio che «condanna fermamente ogni atto contrario alla libertà religiosa e invita gli autori di questi vandalismi a fermarsi e riflettere sulla tristezza che tali atti hanno provocato.».

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