Lo propone una serie di emendamenti presentati dall’MPS in vista del dibattito sulla revisione della Legge sull’esercizio dei diritti politici in Gran Consiglio
BELLINZONA - Nel corso della seduta della prossima settimana, il Gran Consiglio ticinese sarà chiamato ad esprimersi sulla Revisione della Legge sull’esercizio dei diritti politici. Una «semplice operazione di cosmesi» in cui «nulla di serio viene proposto per estendere i diritti democratici e per renderli reali», scrive oggi il Movimento per il socialismo presentando una serie di emendamenti in vista del dibattito.
Nel dettaglio, l’MPS propone di estendere il diritto di voto in materia comunale e cantonale, così come l’eleggibilità, ad ogni cittadino svizzero di 16 anni compiuti nonché ad ogni «straniero con permesso C di sedici anni compiuti, domiciliato in un Comune» ticinese.
Alcuni tra i restanti emendamenti propongono inoltre il divieto di remunerare i raccoglitori di firme; l’aumento del tempo a disposizione e il dimezzamento del numero di firme necessarie per iniziative e referendum e l’abolizione dell’incompatibilità tra la carica di deputato al Gran Consiglio e dipendente dell’amministrazione cantonale.