Massimiliano Robbiani chiede se il DSS sia consapevole di quanto accade nel nosocomio cantonale e pretende che «questa vergogna finisca subito»
MENDRISIO - I problemi di spaccio di sostanze stupefacenti riscontrati all'Ospedale sociopsichiatrico cantonale di Mendrisio (OSC) - di cui abbiamo riferito oggi - hanno spinto il granconsigliere della Lega dei Ticinesi Massimiliano Robbiani ad inoltrare un'interrogazione al Consiglio di Stato ed in particolare al Dipartimento Sanità e Socialità (DSS).
Per Robbiani, lo spaccio «selvaggio» che avviene all'interno del parco di Casvegno è noto da tempo, «ma sapere non significa che si debba accettare. A maggior ragione se il parco, negli anni, è diventato un luogo in cui si ritrovano famiglie con bambini». «È vergognoso - scrive il granconsigliere - che l’illegalità sia tollerata dalla direzione dell’ospedale, dalla direzione dell’OSC e dalla direzione del Dipartimento competente», parlando di una situazione che mette in pericolo i pazienti.
Perché manca la sorveglianza? - In sostanza, il deputato si chiede, e lo chiede anche al Governo, come sia possibile che spacciatori noti entrino nei padiglioni a vendere sostanze illegali: «Il personale non ne è consapevole? E se ne è consapevole è forse costretto ad accettarlo perchè non ci sono i mezzi per evitarlo? Come mai non si è pensato ad introdurre controlli, un servizio di sorveglianza, un pattugliamento costante?»
Non solo droga - Se da un lato Robbiani invita dunque a «non accettare questo scempio», dall'altro ritiene che non si debba abbassare gli occhi nemmeno di fronte alla rivendita «da strozzini» di alcolici e superalcolici, «acquistati nei negozi vicini e rivenduti a prezzi esorbitanti da pazienti ad altri pazienti».
In conclusione, Robbiani ritiene che la vicenda mostri l'attuale «totale incapacità» di gestire un ospedale complesso come quello dell’OSC: «Una vergogna, che deve finire subito!
Queste, nel dettaglio, le domande poste all'attenzione del Governo: