Non si è fatta attendere la risposta dei giovani UDC alla presa di posizione di questa mattina: «In pulitica come in guera, püsé ball che tera»
BELLINZONA - «In pulitica come in guera, püsé ball che tera». Non si è fatta attendere molto la risposta dei giovani UDC alla presa di posizione congiunta delle sezioni giovanili di PLR, PPD, PS e Verdi contro l’iniziativa per l’autodeterminazione in votazione il prossimo 25 novembre.
«Ritornare alla situazione antecedente al 2012, quando la Costituzione era considerata prioritaria rispetto al diritto internazionale, a loro dire, ci condannerebbe alla coltivazione di patate», scrivono i giovani democentristi definendo la presa di posizione come una «crassa buffonata».
«Mentre il PLR e il PPD hanno sempre dimostrato la loro sudditanza e obbedienza nei confronti delle grandi lobby economiche, in questo caso ben rappresentate da Economisuissse, sorprendente è l’inciucio dei giovani Socialisti e dei Verdi, oggi a braccetto di quelle multinazionali che in ogni occasione criticano e osteggiano. La coerenza non fa certo parte del loro DNA», proseguono in una nota, ricordando che lo stesso Hansheiri Inderkum (PPD) - giurista e già presidente della Camera Alta - ha sottolineato come sostenere che il "sì" possa mettere in pericolo centinaia di accordi internazionali «è solo un'affermazione populistica che rimane nel regno della fantasia».
E a tal proposito, tre sono le domande che i giovani UDC pongono ai "rivali": «La Svizzera ha stipulato accordi economici internazionali contrari alla propria Costituzione?»; «quali accordi economici (ne bastano tre) dovranno essere disdetti a seguito dell’accettazione dell’iniziativa per l’autodeterminazione?»; e «quali Paesi al mondo antepongono senza riserve il diritto internazionale alla propria Costituzione?»