È quanto chiede il SISA: «L’esercito non può fungere sia da controllato che da controllore»
BELLINZONA - Il SISA, Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti torna a commentare la notizia sulle vessazioni nell’esercito: «Il nuovo caso di abuso d’autorità all’interno dell’esercito è tutt’altro che sporadico, bensì estremamente diffuso».
Il SISA commenta anche le sanzioni, «totalmente ridicole ed inappropriate». Nel caso specifico, lo ricordiamo, il graduato si è visto infliggere una multa di 300 franchi.
Per il Sindacato «non è possibile andare avanti così. Le autorità devono prendere dei provvedimenti seri per verificare quanto accaduto e impedire che simili abusi si ripresentino». Pertanto il SISA chiede che ad occuparsi dell’indagine e del giudizio dei due casi verificatisi ad Emmen e a Isone sia un’istanza indipendente, e non la giustizia militare: «l’esercito non può fungere sia da controllato che da controllore».
Il SISA infine ricorda che tutti i soldati vittima o testimoni di vessazioni possono rivolgersi allo sportello “SOS reclute”, o denunciare quanto accaduto.