Pensato dall'UDC, il testo contiene 61 punti «irrinunciabili ma negoziabili»
BELLINZONA - Domenica scorsa il popolo ticinese, con il 56.7% di No, ha respinto la sperimentazione della Scuola che verrà e con essa il progetto stesso.
UDC Ticino esprime soddisfazione per l’esito del voto di domenica scorsa, ma ha promesso prima e durante la campagna referendaria, che la sua azione sulla tematica scolastica non si sarebbe fermata al voto. Per questa ragione saluta «molto favorevolmente» la decisione della commissione scolastica del GC di costituire una commissione speciale per occuparsi del dopo “Scuola che verrà”
I promotori del referendum e i fautori del No alla Scuola che verrà hanno sempre affermato che il “No” non è un no alla riforma scolastica, ma un no alla proposta contenuta nella Scuola che verrà.
«Per non perdere tempo e per far tesoro di tutto il lavoro fatto, della documentazione prodotta, delle prese di posizione di questi anni, degli atti parlamentari pendenti e, non da ultimo, per capitalizzare le indicazioni emerse nella campagna referendaria» l’UDC ritiene «urgente ed opportuno» presentare alcune indicazioni di lavoro per modificare le leggi, i regolamenti e le direttive che reggono la scuola dell’obbligo ticinese.
È stata depositata oggi un’iniziativa parlamentare nella forma generica (firmata da Sergio Morisoli, Lara Filippini, Gabriele Pinoja, Paolo Pamini, Cleto Ferrari) «per permettere al governo e al parlamento di trovare il miglior modo per trasformare in normativa ciò cui teniamo, e ciò che ci pare derivare dal verdetto popolare». Si tratta di una rotta che contiene per l’UDC alcuni punti «irrinunciabili», ma la forma dell’iniziativa generica «permette di affrontarli apertamente in modo da riuscire, prima con altri colleghi in parlamento - e, speriamo, con il dipartimento - poi nella scuola e in seguito nel paese, a produrre quell’unità di intenti che è il solo modo per rinnovare la nostra scuola».
Lo scopo è quello di proporre una linea di rinnovamento della scuola ticinese, rispettosa della volontà popolare e, nel contempo, conforme alle necessità reali interne ed esterne al mondo scolastico, nonché adatta ad affrontare le sfide con cui i giovani saranno confrontati nei prossimi decenni.
I 61 punti «irrinunciabili ma negoziabili», suddivisi in 5 capitoli, sono elencati qui sotto.
Parallelamente l’UDC, attraverso il suo Think Thank AreaLiberale, ha costituito un gruppo di lavoro ad hoc per seguire e supportare la «necessaria riforma scolastica». Ognuno, indipendentemente dalla posizione politica o partitica, può segnalare liberamente le proprie idee a questo contenitore: info@arealiberale.ch.
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