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CANTONE / SVIZZERA«Spetta all'Italia decidere come usare i ristorni»

23.08.18 - 16:14
Il Consiglio federale non intende aprire una trattativa con Roma per avere diritto di co-decisione sul modo in cui la compensazione finanziaria viene utilizzata
Ti Press
«Spetta all'Italia decidere come usare i ristorni»
Il Consiglio federale non intende aprire una trattativa con Roma per avere diritto di co-decisione sul modo in cui la compensazione finanziaria viene utilizzata

BERNA - Il Consiglio federale non intende aprire una trattativa con l'Italia per sondare la possibilità di un accordo volto alla realizzazione di opere infrastrutturali transfrontaliere attingendo ai ristorni dei frontalieri attivi in Ticino. Meglio far capo ai gruppi di lavoro transfrontalieri esistenti tra i due Paesi. È quanto si evince dalla risposta del Consiglio federale a una mozione del consigliere nazionale Marco Romano (PPD/TI) che il Governo raccomanda di respingere.

Per il Consiglio federale sussiste già la possibilità di trattare il problema sollevato dalla mozione "a livello di gruppi di lavoro transfrontalieri".

Al fine di finanziare e potenziare le infrastrutture per il trasporto pubblico tra la Svizzera e l'Italia, precisa l'esecutivo, esiste già una "Dichiarazione d'intenti concernente la cooperazione bilaterale nella realizzazione delle opere di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e dei servizi di trasporto ferroviario entro il 2020", firmata il 17 dicembre 2012. Entro il 2020 la dichiarazione sarà aggiornata secondo i bisogni attuali, tenendo conto anche delle opinioni del Canton Ticino.

Per attuare le politiche previste dalla dichiarazione sono già stati firmati degli accordi bilaterali e creati cinque gruppi di lavoro che includono anche rappresentanti ticinesi, si sottolinea.

Nell'ambito del Programma Traffico d'agglomerato (PTA) vi sarebbe poi la possibilità di sostenere misure infrastrutturali per la promozione della mobilità sostenibile all'estero, sia per l'agglomerato del Mendrisiotto che per quello del Luganese, a condizione che i Comuni esteri partecipino all'elaborazione di un programma di questo tipo.

Nel maggio scorso, rispondendo ad un'interpellanza dal contenuto simile inoltrata sempre da Romano, il Consiglio federale rilevava che nel quadro delle riunioni tra la Svizzera e l'Italia è previsto che i rappresentanti italiani informino i colleghi svizzeri circa l'utilizzazione dei ristorni.

Tuttavia, l'accordo non prevede alcun vincolo giuridico che autorizzerebbe le autorità svizzere ad avere diritto di co-decisione sul modo in cui la compensazione finanziaria viene utilizzata. Insomma, spetta all'Italia progettare e finanziarie le proprie infrastrutture.

I cantoni, tuttavia, secondo l'articolo 56 della Costituzione federale, hanno la facoltà, a condizioni rigorose, di concludere con l'estero trattati nei settori di loro competenza. È con le regioni e i Comuni italiani che il Ticino dovrebbe cercare il dialogo su questo tema, sottolinea il Governo nella sua risposta odierna.

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COMMENTI
 

falcodellarupe 5 anni fa su tio
non sarebbe meglio se andassero tutti "foera di ball"...........o no?

Mat78 5 anni fa su tio
Ovvia risposta, le soluzioni sarebbero altre, da adottare in casa nostra...ad esempio vignetta autostradale per stranieri da CHF 200.00 l'anno, almeno si crea un fondo per rifacimento e manutenzione delle infrastrutture, specie quelle stradali...Ma sa po' mia fa'... altrimenti poi l'UE si innervosisce sulle trattative per l'accordo quadro...accordo quadro che poi fra l'altro sarà la fine della sovranità nazionale e della democrazia diretta...che dire...siamo messi proprio bene...

vulpus 5 anni fa su tio
Basta mia aveg fastidi!!!!!

seo56 5 anni fa su tio
Fosse per me ristorni “un para da ball” è l’Italia che ci dovrebbe versare un contributo per i disagi che ci creano con i frontalieri!!!

tip75 5 anni fa su tio
lecca lecca dell europa,galoppini dei soldi...

roma 5 anni fa su tio
...praticamente NO ad ogni mozione ticinese. Ora, se a Bellinzona ci fossero politici con gli attributi, il Ticino inizierebbe a muoversi per proteggere meglio i propri interessi infischiandosene della Berna federale. Alla peggio il Consiglio Federale ci invia giù l'esercito...

centauro 5 anni fa su tio
Risposta a roma
Chiedilo all'ambiente imprenditoriale.......sono loro che comandano non i politici!!!! ancora non lo hai capito?!?!?!
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