Bang, Fonio, Lurati, Dadò e Galeazzi si rivolgono al Consiglio di Stato dopo il caso del 12enne a cui l’assicurazione malattia aveva rifiutato il rimborso dei farmaci contro la recidiva
BELLINZONA - Il caso della cassa malati che si era rifiutata di pagare la terapia oncologica anti-recidiva al 12enne del Mendrisiotto è finito sul tavolo del Consiglio di Stato. Henrik Bang, Giorgio Fonio, Ivano Lurati, Fiorenzo Dadò e Tiziano Galeazzi hanno inoltrato un’interrogazione al Governo per capire se vi siano altri casi in cui l’assicurazione malattia non rimborsa tali trattamenti.
L’obiettivo dei deputati firmatari è capire se il Consiglio di Stato sia in possesso di strumenti legali per intervenire e se sia necessario rivolgersi alle camere federali per evitare che situazioni simili si ripropongano in futuro.
Il caso specifico si è concluso - dopo lo scoppio del caso mediatico e la mobilitazione di tutto il Ticino - con la decisione della cassa malati di pagare la terapia oncologica anti-recidiva al 12enne tramite la complementare e senza partecipazione da parte della famiglia. Nel frattempo un colletta lanciata dall’associazione "Quii da la cursa" ha raccolto ben 40'000 franchi (il costo del farmaco era di 3'000 franchi) grazie alla solidarietà ticinese. Soldi che «verranno donati ad associazioni che si occupano di sostenere e aiutare altri bambini malati di cancro e le loro famiglie». «Riteniamo tuttavia - si legge nell'interrogazione - che il cittadino non si debba sostituire ai doveri di una cassa malati e di uno Stato moderno e civile come il nostro».