Franco Celio definisce «un diktat» la frase del Ceo di FFS che nell’ambito dell’incontro annuale con il Consiglio di Stato ha detto: «Se non troviamo una soluzione sonderemo altre possibilità»
BELLINZONA - «Se discutiamo troppo a lungo sulla questione, se non riusciamo a trovare una soluzione in Ticino dovremo sondare altre possibilità». Le parole del Ceo di FFS Andreas Meyer sulle future Officine a Castione nell’ambito dell’annuale incontro tra il Consiglio di Stato e la direzione delle FFS non smettono di fare discutere.
Dopo la pubblica critica da parte dell’MPS, il deputato PLR Franco Celio ha inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato.
Le parole di Andreas Meyer erano state definite dal Movimento per il socialismo «minacce», mentre Franco Celio lo rinomina «un Diktat». Al Governo quindi chiede se «ritiene tollerabile il comportamento del funzionario delle Ferrovie».
Di seguito le quattro domande dell’interrogazione:
1. Le citate informazioni corrispondono al vero?
2. Se sì, come intende reagire il Cantone?
3. Considerato che (stando a notizie apparse sui mezzi d'informazione in precedenza), il Cantone sarebbe tenuto a versare alla realizzazione in parola un contributo di svariate decine di milioni di franchi, il Consiglio di Stato ritiene tollerabile il comportamento del summenzionato funzionario delle Ferrovie?
4. In particolare, ritiene giustificata l'imposizione di un'ubicazione che comporterebbe l'esproprio di enormi superfici di terreno in zona agricola? (per giunta in un Cantone in cui le zone di questo tipo già scarseggiano?