Libera circolazione, accordo quadro e lavoro per i residenti al centro dell'allocuzione alla festa UDC del 1° agosto
RIAZZINO - Si è concentrata soprattutto sulle sfide svizzere e ticinesi del prossimo futuro l’allocuzione tenuta oggi a Riazzino da Tiziano Galeazzi in occasione della festa UDC per il Natale della Patria.
A livello nazionale la «madre di tutte le sfide» all’orizzonte democentrista si conferma essere lo stop alla libera circolazione attraverso l’iniziativa (la cui raccolta firme ha avuto inizio lo scorso mese di gennaio) che intende conferire alla Svizzera il controllo autonomo in materia di immigrazione, in modo che non possa essere concluso nessun nuovo accordo internazionale che conceda la libertà di entrare in Svizzera a cittadini stranieri.
Una sfida complessiva - nella quale rientrano pure l’accordo quadro e la votazione sull’autodeterminazione - ostacolata da alcune «minacce interne», che Galeazzi identifica sia negli storici avversari del PS che nelle «preoccupanti derive» da parte dei partiti borghesi che «dovrebbero salvaguardare, tutelare e preservare questo Paese con le sue peculiarità».
In Ticino la sfida si concentra invece sulla questione del lavoro per i residenti. «Non solo abbiamo l'obbligo di creare posti di lavoro, ma dovremmo impegnarci nel rilanciare settori economici e diversificare dalle attività che, come oggi strutturate, sono sulla via del tramonto», ha affermato il deputato UDC, ricordando che il «benessere di questo cantone è in pericolo».
I punti in cui agire? «Turismo, alta tecnologia, ricerca» e ovviamente «la scuola» - indica Galeazzi -, che deve essere maggiormente «orientata sì verso l'istruzione intesa quali conoscenze ad ampio raggio ma anche rivolta al nostro mercato del lavoro, sia nei settori più specifici, sia per quanto riguarda tutti i settori e ad ogni livello di competenze». Un cambiamento rapido dei programmi tanto nella formazione professionale quanto nell’ambito delle riqualifiche, «mentalmente aperto» verso l’evoluzione dei concetti del lavoro.