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Il Tribunale federale ha messo la parola fine a una contesa iniziata nel giugno del 2015
LUGANO - Non si voterà sulla realizzazione della seconda tappa del Piano dei trasporti del Luganese (PAL2) e sul relativo credito votato il 30 giugno 2015 dal Consiglio comunale di Lugano di 102,04 milioni di franchi, corrispondente alla sua quota parte.
Il Tribunale federale di Losanna, con una sentenza del 5 luglio ma pubblicata oggi, ha infatti deciso di respingere il ricorso presentato il 4 maggio scorso «per violazione dei diritti politici» da Stefano Nicola Baragiola, Giorgio Zürcher, Chiara Lepori Abaecherli, Giorgio Bellini, Ennio Caroli e Marco Morganti.
Questi avevano chiesto di annullare la decisione del Consiglio di Stato che, contrariamente al Municipio di Lugano, accoglieva il ricorso di Paolo Sanvido secondo cui il credito votato dall’Esecutivo luganese non potesse essere sottoposto a referendum.
Il Governo aveva motivato la sua posizione ritenendo che si trattasse di una spesa vincolata e quindi non referendabile, poiché la quota globale e la relativa chiave di riparto dei costi era stata stabilita in maniera vincolante in una risoluzione governativa dell’ottobre 2014.
