Una mozione di Boris Bignasca chiede di modificare le condizioni attuali, limitando i beneficiari alle persone domiciliate nel Comune da almeno 5 anni
LUGANO - Limitare il ventaglio dei beneficiari delle prestazioni sociali alle persone domiciliate nel Comune da almeno cinque anni, eliminando di conseguenza i titolari di un permesso B dal novero. A chiederlo è Boris Bignasca in una mozione presentata al Consiglio comunale di Lugano.
La città sul Ceresio attualmente prevede la possibilità di erogare prestazioni comunali a tutte le persone titolari di permesso di domicilio o di dimora nel Comune da almeno tre anni. Un criterio «eccessivamente generoso», secondo il capogruppo leghista che mira a «ripristinare una situazione equa del nostro Comune nel confronto con gli altri enti locali del Cantone» nonché a «ridurre un ingiustificato onere finanziario».
«Bisogna evitare che il nostro Comune si trasformi nell’eldorado per le persone che emigrano nello stato sociale» scrive Bignasca, proponendo una modifica del Regolamento comunale sulle prestazioni comunali in ambito sociale.
La proposta