Per il deputato MPS tale modo di procedere «dimostra ancora una volta la superficialità con cui il Consiglio di Stato ed i direttori dei dipartimenti gestiscono il bene pubblico»
BELLINZONA - Pronzini torna alla carica, e questa volta nel suo mirino è finita la legge sugli appalti, più precisamente quella che riguarda la rete tram-treno.
Il 13 ottobre 2009 il Dipartimento del Territorio, ricorda Pronzini, ha emesso un concorso pubblico per la progettazione massima, che fu assegnato il 2 febbraio 2010 al Consorzio LU-NA ℅ Edy Toscano SA Engineering & Consulting, per un totale di 1’598’725 franchi.
Il successivo credito per il progetto definitivo, votato dal Parlamento nel 2012, per un importo di 7 milioni, a cui nel 2017 si è aggiunto un ulteriore stanziamento di un milione e 450 mila franchi, è stato sempre assegnato a questo consorzio «senza procedere ad un formale appalto pubblico. Vale la pena sottolineare che il primo credito riguardava la progettazione di massima ed il secondo l’elaborazione del progetto definitivo. Due progetti indipendenti l’uno dall’altro anche se evidentemente riguardanti la stessa opera. Due progetti dove il primo da 2 milioni, appaltato con concorso pubblico, il secondo per un totale di 8.45 milioni assegnato con uno dei famosi e famigerati mandati diretti» scrive Pronzini, che aggiunge: «Poco importa se nell’appalto del 2009 il Dipartimento del Territorio si era tuttavia cautelato indicando che: “La committenza si riserva di affidare le fasi di progettazione successiva per incarico diretto secondo art. 13 cpv 1 lettera h del regolamento di applicazione della Legge sulle commesse pubbliche (LCPubb)”».
Per Pronzini tale modo di procedere è «irrispettoso delle disposizioni legali, non può essere accettato e dimostra ancora una volta la superficialità con cui il Consiglio di Stato ed i direttori dei dipartimenti gestiscono il bene pubblico».
Pertanto chiede al Consiglio di Stato: